Proseguono le manovre in casa centrodestra per prepararsi all’appuntamento elettorale più importante degli ultimi cinque anni, quello con le Regionali del prossimo autunno. L’occasione ha i contorni della chance irripetibile, dopo che nel 2020 il colpo grosso era sfuggito a pochi metri dal traguardo. Lo sanno benissimo dalle parti di Fratelli d’Italia, che ha in mano il pallino della scelta del candidato alla presidenza di viale Aldo Moro, un po’ perché già nel 2014 e nel 2020 fu la Lega a proporre un suo nome, un po’ perché i sondaggi a livello nazionale e locale danno i meloniani nettamente in vantaggio rispetto agli altri partiti del centrodestra, e un po’ perché è sotto le Due Torri, con il viceministro ai Trasporti Galeazzo Bignami, che si trova il punto di caduta di tutte le trattative e i ragionamenti della coalizione. Coalizione che, come spesso accade a queste latitudini, probabilmente aspetterà di vedere le mosse del centrosinistra per poi puntare dritta sul proprio candidato (o candidata). Ma attenzione, questo non significa che FdI, Lega e Forza Italia non sia siano già mossi. Tutt’altro. È da almeno sei mesi, e in particolare da quando è diventato chiaro che il terzo mandato di Bonaccini sarebbe stato un’operazione tutta in salita, che il centrodestra ha individuato un percorso e ha iniziato anche a vagliare alcuni possibili nomi. Il percorso, finora, porta alla scelta di una personalità civica, conosciuta e apprezzata dai partiti, ma ad essa estranea, che abbia già un radicamento nella società civile e sia in grado di attirare voti anche da chi, tradizionalmente, non guarda al centrodestra. Un profilo che si incarna alla perfezione nella figura di Elena Ugolini, rettrice del Liceo Malpighi di Bologna ed ex sottosegretaria all’Istruzione del governo Monti dal 2011 al 2013.
Ma non è del tutto tramontata anche l’ipotesi di un nome di partito, diretta espressione della coalizione, che potrebbe essere anche essere scelto in base agli accordi interni sulle altre regioni al voto prima dell’Emilia-Romagna. Se spettasse a FdI esprimere il nome, tanti sono pronti a scommettere che il senatore bolognese Marco Lisei sarebbe il primo a essere preso in considerazione. Ma non è da escludere che si guardi anche alla Romagna: d’altronde uno dei terreni di scontro principale sarà il post alluvione.
a. z.