REDAZIONE BOLOGNA

Nel 2019 nello stesso complesso di case la tragedia dei giovani fratelli Nathan

Cinque anni fa, sempre in via Quirino di Marzio, nello stesso caseggiato, David e Benjamin Nathan morirono precipitando dal balcone di casa in circostanze misteriose

La polizia al lavoro sul balcone della tragedia di via Quirino Marzio, nel 2019

La polizia al lavoro sul balcone della tragedia di via Quirino Marzio, nel 2019

Bologna, 15 marzo 2024 –  Nel marzo del 2019, nello stesso caseggiato di via Quirino di Marzio, in zona Battindarno in cui stanotte sono morti dopo un incendio una mamma e i suoi tre bambini avvenne un altro evento tragico che sconvolse Bologna e che vide protagonisti due giovani fratelli di origine kenyana, David e Benjamin Nathan, di 10 e 14 anni. I ragazzi precipitarono dal balcone della loro abitazione situata all'ottavo piano in circostanze misteriose e tragiche.

Indagini e ipotesi sulla dinamica

Ai tempi la polizia scientifica esaminò l'appartamento e l'attenzione si focalizzò su una rete di plastica danneggiata, di quelle solitamente utilizzate per prevenire le cadute di animali domestici dai balconi. La rete, trovata in cattive condizioni, potrebbe aver ceduto sotto il peso dei ragazzi, suggerendo che potrebbero essere caduti nel tentativo di scavalcare il balcone o semplicemente salendoci sopra. Questo dettaglio venne considerato cruciale per comprendere la dinamica della caduta e per stabilire se si trattò di un incidente o di qualcosa di più sinistro.

 Il padre Heitz Chabwore, che era solo in casa con loro quando avvenne il fatto e fu indagato per istigazione al suicidio, fu interrogato, così come la moglie, per diverse ore negli uffici della Questura. Fu poi scagionato da ogni accusa.  Neanche l'analisi della parabola di caduta fornì risposte determinanti e l’ipotesi più accreditata rimase quella di un incidente.

La comunità in lutto

La comunità di Bologna reagì con dolore e sgomento alla notizia ed una folla numerosissima partecipò ai funerali dei due giovani. I vicini, testimoni della tragedia, riferirono di non aver sentito alcun grido prima dei tonfi che segnarono la caduta dei ragazzi. 

Quanto avvenuto lasciò una profonda ferita nella comunità bolognese e sollevò questioni importanti sulla sicurezza domestica e la supervisione dei minori. E ora la città, e tutto il quartiere della zona Battindarno, si ritrova nuovamente a piangere per la morte di una giovane madre e dei suoi tre figli.