Il fenomeno non è solo bolognese. Gli esercizi commerciali gestiti da stranieri hanno un trend di crescita in tutta Italia. Bologna certamente ancora oggi sta registrando un aumento esponenziale. Gli asiatici vendono soprattutto frutta e verdura, i cinesi comprano bar ovunque, sempre i cinesi investono molto anche nei centri di benessere e nei saloni di bellezza, parrucchieri compresi, i nordafricani si affacciano nella ristorazione. Già nel 2013 l’assessorato al commercio di Bologna fece un’indagine dalla quale si evinceva che molti esercizi commerciali con più o meno storia alle spalle cominciavano ad essere ceduti a stranieri. Meglio vendere che chiudere. Quando già vent’anni fa arrivarono i pakistani, segnarono una piccola rivoluzione. Oggi le attività gestite da stranieri con questo tipo di impostazione sono una realtà consolidata che contribuisce a creare ricchezza. Le imprese attive straniere in Emilia Romagna oggi sono quasi 50mila, circa il 10% del totale. A Bologna è radicata da tempo la Chinatown nel quartiere Bolognina: è un’infilata di parrucchieri, rivenditori di telefonia, alimentari, money transfer, bar, ristoranti. Infine il dato delle imprese commerciali al dettaglio aggiornato a luglio 2023: è in leggera flessione ma comunque cresce del +2,9%, con valori positivi sia per quello alimentare +0,6% , che per il non alimentare +1,9%
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