Solo nel 2023, le Due Torri e la provincia hanno perso 382 attività commerciali: più di una chiusura al giorno. Dal 2019, invece, ne contiamo 1.227. Un quadro che spaventa, anche perché "senza attività commerciali il territorio non è sicuro". Lo dicono i presidenti di Confabitare, Alberto Zanni, e di Confesercenti, Massimo Zucchini, che hanno firmato il protocollo d’intesa sull’applicazione dei canoni concordati anche ai locali commerciali. Una misura che permetterebbe ai proprietari di proporre affitti a tariffe misurate, con una riduzione del 20% rispetto ai canoni liberi, in cambio di uno sgravio sull’Imu e sull’Irpef. "La proposta che porteremo al governo e al Comune – spiega Zanni – vorrebbe ridurre al 7,6 l’aliquota Imu (ora al 10,6, ndr). In certe attività si pagano affitti molto cari e dove le saracinesche si abbassano, si lascia spazio a furti e spaccio". Gli episodi di questi giorni ne sono la prova. "Abbiamo una spaccata al giorno – continua il presidente di Confabitare –. I dati sono allarmanti". Sono allarmanti, perché "in città ci sono molte vetrine chiuse – commenta Zucchini –. Si devono trovare le condizioni per riaprire le attività, che hanno dei costi". Oltre a questo, "viviamo una trasformazione del tessuto delle attività di vicinato – continua il numero uno di Confesercenti –: tanti i pubblici esercizi, ma scompaiono i negozi tradizionali. C’è una sottostima di quello che è il commercio, e i dati sono questi. Un altro tema sono i cantieri in città: non è previsto un aiuto?".
m. m.