Bologna, 2 novembre 2021 - Importante ritrovamento nel letto del fiume Reno in merito all'indagine sull'omicidio di Natalia Chinni, l'insegnante in pensione di 72 anni trovata morta venerdì sera a Gaggio Montano, nel Bolognese. I sommozzatori dei vigili del fuoco, incaricati dai carabinieri, hanno rinvenuto alcune munizioni che verranno fatte analizzare, nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla Procura di Bologna. Le ricerche proseguiranno, anche nella speranza di trovare l'arma del delitto.
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La zona del Reno ispezionata dai pompieri è nei pressi di un ponte lungo la Porrettana, ad alcuni chilometri dalla casa dove la donna è stata trovata morta. Le verifiche nel fiume, mirate probabilmente a cercare anche l'arma del delitto, sono partite dall'ipotesi che il cugino e vicino di casa della vittima, unico indagato per l'omicidio, nella mattina di venerdì possa essersi fermato con la macchina in quella zona, sostando alcuni minuti. La sosta - spiegano i carabinieri - è ipotizzata dai tempi di percorrenza sulla strada. L'uomo nega ogni coinvolgimento nell'omicidio.
Lui, 72 anni, ex impiegato di banca ed ex cacciatore, venerdì mattina sarebbe stato individuato in quel luogo attraverso le celle telefoniche. "Ma io non ucciso nessuno", ha ribadito nelle oltre tre ore di interrogatorio, ricostruendo ogni spostamento della giornata di venerdì, quando la ex docente in pensione è stata uccisa. Colpita con ogni probabilità frontalmente da pallini (da 5 a 10) esplosi con un fucile da caccia. Nella perquisizione a casa dell'indagato non sono state ritrovate armi, sequestrati apparecchi telefonici e i vestiti che indossava venerdì.