FRANCESCO MORONI
Cronaca

Nasce la Menarini spa. Venerdì summit a Roma: "Bologna sarà al centro". Ma si temono esuberi

L’ex Industria Italiana Autobus torna alle origini con la nuova proprietà Seri. In settimana si decide sul partner cinese: due i colossi interessati. I sindacati: "Ok alle assunzioni, ma servono certezze per i lavoratori".

Nasce la Menarini spa. Venerdì summit a Roma:: "Bologna sarà al centro". Ma si temono esuberi

Venerdì è in programma un incontro a Roma con il ministero delle Imprese

Diverse novità per Industria Italiana Autobus. O meglio, per Menarini spa: l’ex Breda torna alle proprie origini e cambia nome, questa volta per guardare al futuro. Innanzitutto, venerdì ci sarà un incontro al ministero delle Imprese per illustrare il piano industriale di Seri Industrial – nuova proprietaria – che, ieri, è stato anticipato durante l’incontro in Regione con i sindacati. L’altra novità riguarda l’ingresso di un partner cinese che acquisirebbe il 25% delle quote: l’interesse non è più di una singola realtà, ma di due colossi asiatici legati all’automotive. La decisione verrà presa "in settimana".

"Bologna rimarrà il centro di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo, gestirà tutta la parte amministrativa, contabile e finanziaria – puntualizza Vittorio Civitillo, ad di Seri Industrial –. E qui si concentreranno le attività di aftersales, ricambi, assistenza".

Non solo, perché il piano industriale prevederebbe anche degli esuberi: almeno 30 o 40. "Abbiamo ribadito che è necessario produrre a Flumeri perché lì sono stati fatti gli investimenti e c’è una capacità produttiva superiore – puntualizza l’imprenditore campano –. Bologna al saldo finale rimarrà con i numeri attuali (153 lavoratori, 77 in produzione, ndr), se non in crescita".

"Qui non si parla di tagli del personale – continua Civitillo –, ma di riconversione di alcuni lavoratori impegnati in produzione che non saranno lasciati da soli. Quel numero di fuoriusciti sarà sostituito da ingegneri e disegnatori, con un saldo in crescita rispetto agli attuali livelli".

C’è poi il nodo della sede storica di via San Donato, che verrebbe abbandonata senza un accordo con ‘Leonardo’, che possiede l’area: se così non fosse, per Civitillo "il piano B prevede il trasferimento a pochi metri".

Insomma, da una parte l’impegno ad assumere, dall’altra la preoccupazione di Regione e sindacati verso chi nella Menarini spa lavora già.

"Si è ripreso un rapporto di normali relazioni", evidenza l’assessore regionale Vincenzo Colla, pronto a collaborare con l’azienda sulla formazione per impiegare i dipendenti in ruoli diversi da quelli ricoperti attualmente. E aggiunge: "Dire che Menarini manterrà la testa a Bologna e che ci saranno assunzioni è un dato da non buttare via. C’è un incontro importante venerdì, la Regione si concentrerà sull’impatto che quel progetto industriale avrà su Bologna: la discussione è aperta".

Resta, come detto, qualche perplessità dei sindacati: "Sono previste 18 assunzioni già entro la fine dell’anno e altre 18-20 entro fine 2025 – spiega Mario Garagnani della Fiom –. È chiaro che noi pensiamo dal 2 agosto alle 77 persone che sembrava dovessero essere licenziate: di queste 40 verranno riassorbite, mentre circa 35 non hanno ancora certezze. ‘Ricollocazione’ è un concetto molto ampio, servono garanzie che rimangano all’interno dell’azienda". "Per noi è fondamentale che si dia una risposta a tutti i lavoratori", aggiunge Massimo Mazzeo (Fim-Cisl), mentre Roberto ferrari (Uilm) chiosa: "Siamo disponibili a ragionare, ma vogliamo garanzie".