"Se Cristo si era fermato a Eboli, il tram si è fermato al Lazzaretto". Usa una metafora colorita Claudio Voci, presidente del neonato comitato Noce-Pescarola, per descrivere "lo stato di isolamento" in cui versano i residenti della zona. Uno tra i pochi gruppi di bolognesi che non aborra il tram, ma anzi lo vorrebbe come mezzo di trasporto principe per chi vive nel quadrante nord-ovest della città, ‘lasciato fuori’ dalla rete tramviaria che verrà.
"Il grande sviluppo urbanistico di Bologna non ci riguarda, si è fermato davvero alla zona del Lazzaretto – incalza Voci, che ieri mattina in via Zanardi ha presentato il nuovo comitato, capace di raccogliere già oltre 450 adesioni –. Noi abbiamo il People Mover, ma non i centri diurni per anziani. Abbiamo i treni che ci passano a fianco, ma non una palestra. Abbiamo la Valli Zabban che produce asfalto e butta fuori fumo nero, ma non i supermercati: l’ultimo ha addirittura chiuso. Insomma, siamo abbandonati da questa amministrazione".
Voci sottolinea come le iscrizioni al comitato si stiano allargando anche alla zona della Beverara, e punta il dito contro Comune e Quartiere: "Ho sentito diverse volte l’assessore Daniele Ara, ex presidente del Navile, e l’attuale presidente Federica Mazzoni: dicono che ci ascolteranno, che ci incontreremo, ma ancora non è cambiato nulla. Vorrei ricordare però che questo è da sempre un ‘feudo del Pd’, che quando c’è da chiedere i voti vengono spesso per poi sparire, che siamo pieni di baby gang e microcriminalità perché mancano i presidi a favore della cittadinanza".
Dal comitato Noce-Pescarola confessano anche di essersi rivolti a Forza Italia per trovare un pertugio ed essere ascoltati: "Qui si vota centrosinistra da sempre, ma se nessuno ti considera cosa bisogna fare? Abbiamo tanti anziani tra i residenti e diversi alloggi Erp (di Edilizia residenziale pubblica, ndr): il tram sarebbe stato molto utilizzato, eppure ci hanno trascurati".
Francesco Moroni