Gianlorenzo Nardi e Tommaso Silvestroni per il progetto Tunnel e Martina Lupo per il progetto Tracce di città hanno ricevuto ieri all’Accademia di Belle Arti, il primo e secondo premio della nona edizione di Plutot la vie... plutot la ville. Premio Roberto Daolio per l’arte pubblica. Si tratta di un premio istituito nel 2014, a un anno dalla scomparsa del critico e curatore, e ieri, per l’occasione, presenziava l’artista Claudia Losi, che in certi momenti è stata anche accompagnata dalla visione critica dell’amico Daolio e che nel 2024 ha tenuto in Accademia il workshop Il corso dell’acqua. Un elemento nascosto ma vivo, dal movimento continuo in cui ha condotto "gli studenti a fare passeggiate all’interno della città come metodologia e facendo qualcosa che a Roberto piaceva molto, la flânerie, quell’abbandonarsi al flusso della città, agli incontri, alle scoperte e i premi che diamo hanno molto a che fare con il laboratorio di formazione" come ha sottolineato la docente Maria Rita Bentini, intervenuta dopo la presidente Rita Finzi e il direttore Enrico Fornaroli che tenne a battesimo il Premio nel precedente mandato con la finalità di sostenere la ricerca. Il duo Nardi-Silvestroni ha vinto una borsa di 3mila euro offerta dalla famiglia Daolio con un progetto di arte pubblica che interessa il sottopassaggio ciclo-pedonale di via Bovi Campeggi, punto di convergenza dei canali delle Moline e del Cavaticcio, sede del primo porto medievale del Maccagnano e Martina Lupo una residenza di 15/30 giorni in Islanda al SI´M Residency di Reykjavik presentando un progetto che con tocchi poetici e leggeri propone di rendere i chiusini dei tombini elementi di orientamento nello spazio evidenziando con colori fluorescenti i diversi pattern delle superfici. Una menzione speciale è stata assegnata ai progetti di Maria Krymskaya (Progetto Zero), Enrico Scapinelli (E in questo chiaroscuro nascono), Matteo Lisanti (Campodimarte).
Benedetta Cucci