REDAZIONE BOLOGNA

Murales di Laika a Minerbio: Renner Italia promuove il welfare abitativo per rifugiati

Renner Italia e Salesiani di Castel de’ Britti lanciano un progetto di integrazione per giovani rifugiati con alloggi e lavoro.

Il murales per gli operai venuti dal mare

La street artist Laika davanti al suo murales alla Renner: questa è l’opera più grande che ha realizzato finora

La fredda nebbia della pianura bolognese, ieri mattina, a Minerbio non ha tolto la luce al murales che Laika ha realizzato sullo stabilimento di Renner Italia. ’Una nuova alba’: questo il titolo del murale monumentale più grande (18 x 10 metri) che la street artist abbia mai realizzato. È un omaggio a quanti mettono a rischio la propria vita sulle rotte migratorie per cercare un futuro migliore. Ma perché Laika ha scelto di lasciare il segno proprio su un’impresa che produce vernici industriali nel cuore dell’Emilia-Romagna?

Perché Renner, d’intesa con i Salesiani di Castel de’ Britti, ha varato un nuovo progetto di welfare abitativo. Può essere riassunto così: contratto a tempo indeterminato e alloggi per giovani rifugiati provenienti dal Cnos-Fap. "Un progetto che è un faro che illumina questo paese – ha chiarito Laika all’inaugurazione del murale –. Welfare abitativo e integrazione sociale e lavorativa per i rifugiati è la nuova alba per chi fugge rischiando la vita e spesso perdendola nel Mediterraneo, sopportando prigionia e torture per sognare una nuova vita, un nuovo futuro lontano da fame, guerre e violazioni dei diritti umani. Sono stati giorni bellissimi e durissimi: il freddo di Minerbio e la pioggia hanno rallentato i lavori, sottoponendo il nostro team a turni massacranti pur di terminare quest’opera. Ma siamo grati: pensiamo a quanto sono fredde le acque del Mediterraneo ora, per chi scappa e non sa nuotare. Credo in un’Italia accogliente, antirazzista e inclusiva. Questa è l’Italia che mi rappresenta".

L’amministratore delegato di Renner Italia, Lindo Aldrovandi, ha ringraziato Laika perché "ha deciso di lasciare il segno qui, con la speranza che sempre più aziende seguano il nostro modello di integrazione del nostro nuovo welfare abitativo. Abbiamo deciso di garantire un alloggio sostenibile ai giovani rifugiati che entreranno a far parte del team Renner Italia attraverso un innovativo progetto di formazione e sicurezza stilato insieme ai Salesiani. Un progetto reso possibile proprio grazie all’indispensabile supporto dell’Opera Salesiana di Castel De’ Britti. Lo abbiamo fatto per puro realismo. Renner, come il 60% delle imprese di questo Paese, da mesi fatica ad assumere operai nonostante da noi le condizioni siano più vantaggiose di quelle previste dal contratto nazionale della chimica. A questo scenario fanno da controcampo le persone che fuggono da guerre e povertà. È gente che chiede la possibilità di lavorare". Sono otto gli alloggi attualmente previsti da Renner Italia per i giovani migranti. Il primo abitante di Casa Renner è un rifugiato gambiano, assunto a luglio 2024.

z. p.