MINERBIO (Bologna)A spezzare la nebbia della pianura bolognese, ieri mattina, a Minerbio, c’erano i colori cangianti del murales della street artist Laika sulla facciata della Renner Italia. Una nuova alba: questo il titolo dell’opera più grande (18x10 metri) che Laika abbia mai realizzato. È un omaggio a quanti mettono a rischio la propria vita sulle rotte migratorie per cercare un futuro migliore. Ma perché Laika ha scelto di lasciare il segno su un’impresa che produce vernici industriali nel cuore dell’Emilia-Romagna? Perché Renner, d’intesa con i Salesiani della vicina Castel de Britti, ha varato un nuovo progetto di welfare abitativo. Può essere riassunto così: contratto a tempo indeterminato e alloggi per giovani rifugiati provenienti dal Cnos-Fap. A parlarne nel dettaglio è l’amministratore delegato di Renner Italia, Lindo Aldrovandi. "Laika ha deciso di lasciare il segno qui, con la speranza che sempre più aziende seguano il modello di integrazione del nostro nuovo welfare abitativo – dice –. Da qualche tempo abbiamo deciso di garantire un alloggio sostenibile ai giovani rifugiati che entreranno a fare parte del team Renner Italia attraverso un innovativo progetto di formazione e sicurezza stilato insieme ai Salesiani. Un progetto reso possibile proprio grazie all’indispensabile supporto dell’Opera Salesiana di Castel De Britti e del suo direttore, Carlo Caleffi. Lo abbiamo fatto, badate bene, non per impostazione ideologica. Lo abbiamo fatto per puro realismo. Renner, come il 60% delle imprese di questo Paese, da mesi fatica ad assumere operai nonostante da noi le condizioni siano più vantaggiose di quelle previste dal contratto nazionale della chimica. A questo scenario fanno da controcampo le persone che fuggono da guerre e povertà. È gente che chiede la possibilità di lavorare"."È oltretutto evidente che l’emergenza abitativa nella provincia di Bologna abbia raggiunto livelli insostenibili. Bologna – aggiunge Aldrovandi – svetta in cima alla classifica delle città europee col maggiore incremento dei canoni in un solo anno: +20,2% rispetto al 2023 per l’affitto di una stanza. Sono dati Nomisma. Non è solo un problema economico. Gli alloggi in affitto sono pressoché irreperibili in tutta la provincia. Lo abbiamo testato direttamente. E allora, se questo è il dato di fatto, occorre rimboccarsi le maniche e dare risposte. Questa è la nostra". Sono otto gli alloggi previsti da Renner Italia per i giovani migranti. Il primo abitante di Casa Renner è un rifugiato gambiano, assunto a luglio del 2024. "Quando Renner ci ha chiesto di collaborare a un progetto di inserimento professionale, abbiamo portato l’attenzione sul tema abitativo, che nel nostro territorio è un’emergenza – spiega Caleffi –. Molti dei nostri studenti sono adolescenti migranti, che hanno rischiato la vita per attraversare mezzo mondo. Vogliono costruirsi un futuro, hanno voglia di lavorare e si impegnano per diventare buoni cittadini e bravi tecnici. Abbiamo proposto un progetto di transizione abitativa per migranti neo maggiorenni che escono dalle strutture di accoglienza. Contestualmente al contratto di lavoro, ciascun ragazzo avrà un alloggio per tre anni, così da avere il tempo di crearsi delle basi solide".
CronacaMurales di Laika a Minerbio: Renner Italia promuove l'integrazione con un nuovo welfare abitativo