ENRICO BARBETTI
Cronaca

Muore scalando il Monte Bianco: "Michele, avevi un cuore grande"

L’Ageop piange l’ingegnere Raule, che era partito da Genova per raccogliere fondi per i piccoli pazienti

Michele Raule, l’ingegnere sanlazzarese di 50 anni, sposato. e padre di tre figlie, che è deceduto domenica mentre scalava il Monte Bianco

Michele Raule, l’ingegnere sanlazzarese di 50 anni, sposato. e padre di tre figlie, che è deceduto domenica mentre scalava il Monte Bianco

Bologna, 16 luglio 2024 – Generoso, appassionato, coraggioso. Così viene descritto da tutti Michele Raule, l’ingegnere sanlazzarese di 50 anni, sposato e padre di tre figlie, che ha perso la vita domenica sul Monte Bianco mentre scendeva dalla cima a conclusione di un’impresa a lungo progettata, quella di salire sul tetto d’Europa partendo in bici da quota zero, ovvero da Genova. Un progetto nobilitato dalla raccolta fondi in favore di Ageop, associazione che sostiene i bambini malati di tumore. Il padre Riccardo, su Facebook, gli ha rivolto un abbraccio pieno di orgoglio: "Caro Michele, il Signore ti ha accolto mentre facevi questa ennesima opera buona! Bravo! Benedici e proteggici ora e guidaci dal Paradiso".

L’ingegnere e la sua famiglia sono da sempre molto attivi nella vita parrocchiale di San Lazzaro e stasera alle 21, nella chiesa di piazza Bracci, la sua comunità si riunirà per una veglia. "È cresciuto in questa parrocchia da almeno trent’anni – ricorda don Stefano –: è stato educatore, catechista, ha fatto di tutto perché era una persona molto generosa, sempre alla ricerca del bene comune, come anche in questo caso a favore dell’Ageop. Siamo tutti molto addolorati per questa disgrazia". La moglie è partita ieri per la Valle d’Aosta e non è stato ancora possibile fissare la data dei funerali, in attesa dei tempi tecnici per l’espletamento degli accertamenti di prassi.

"Grazie Michele, nei nostri pensieri sei infinito": sono queste le parole con cui l’Ageop ha salutato ieri l’ingegnere cinquantenne. "Siamo sconvolti e addolorati per la tragica morte di Michele Raule che ha messo la parola fine al suo sogno di realizzare un’impresa che fosse, al tempo stesso, ardita e generosa", scrive l’associazione dei genitori dei piccoli pazienti di ematologia e oncologia del policlinico Sant’Orsola. "Ancora increduli – prosegue l’Ageop sui social – rivediamo il viso sorridente di Michele nel video in cui racconta la sua avventura ‘felice di dedicarla ai bambini ammalati di tumore e raccogliere fondi per Ageop’. Una persona coraggiosa e generosa che ci aveva conquistati con la sua passione per la montagna, per l’altezza, le sfide sia in bicicletta che a piedi. Tutta Ageop si stringe intorno alla famiglia di Michele, alla sua comunità di parenti e amici, con un affetto particolare ai suoi figli". Nel 2022 Raule, esperto alpinista, aveva inaugurato il progetto ’Quattro vette per cinque Stati’, che si sarebbe concluso nel 2025 e prevedeva la conquista delle vette più alte di Italia, Slovenia, Austria, Francia e Svizzera. Quest’anno, con il sostegno di Dea srl, aveva scelto di dedicare l’impresa del 2024 ai bambini malati di tumore, andando da Genova al Monte Bianco in 30 ore, facendo 300 chilometri in bici e 15 a piedi, per un totale di 7.000 metri di dislivello positivo.

L’impresa era ormai alle battute conclusive quando Raule, poco prima di giungere al rifugio Gonella, è scivolato su un nevaio lungo un canalone, sotto gli occhi del fratello e altri due compagni, per poi precipitare in un crepaccio, dove ieri il soccorso alpino ha recuperato il suo corpo.