REDAZIONE BOLOGNA

Muore di Covid a 30 anni: è la vittima più giovane

Michele Grauso, finanziere, era in coma: un collega gli sparò accidentalmente

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Morire a trent’anni (ancora da compiere) di Coronavirus.

Un destino crudele, quello di Michele Grauso, finanziere di 29 anni (i trenta li avrebbe compiuti ad agosto): era ricoverato in stato vegetativo in una struttura privata qui in città. Un coma da cui non era mai più uscito da quando nel 2017 un compagno per errore gli sparò alla testa, mentre si trovavano al centro di addestramento della Guardia di Finanza a Orvieto (Terni).

Inizialmente ricoverato a Perugia, dal 17 marzo scorso il giovane originario di San Nicola la Strada, in provincia di Caserta, era stato trasferito in città, già gravato anche da altre patologie scaturite dalla sua grave condizione; in struttura, stava in una camera singola, visitato soltanto dai genitori. Di recente era stato ricoverato all’ospedale Maggiore, da cui era stato dimesso poco prima di spegnersi.

È la più giovane vittima di Covid-19 registrata in città.

Decine i messaggi di cordoglio e condoglianze alla sua famiglia che si sono moltiplicati sul web e sui social, anche da parte dei colleghi della Guardia di Finanza. Michele si è spento domenica, ma la notizia che il suo decessi fosse legato al Coronavirus è arrivata soltanto ieri.

Le altre cinque nuove vittime del virus registrate nel Bolognese sono tre uomini – un 74enne di San Giovanni in Persiceto, un bolognese di 82 e un residente di Casalecchio di 93 – e due donne, una signora di Monghidoro di 75 anni e un’altra di Bologna, di 86.

Per quanto riguarda i nuovi positivi, sono 20 a Bologna, che porta il totale di infetti a 4.415, di cui attualmente attivi, al netto di guariti e deceduti, 1.399.

I morti, invece, sono arrivati tra

città e provincia a 556 (+6). Più 52 le persone guarite, per un totale di 2.052; i pazienti clinicamente guariti, in attesa del secondo tampone negativo, sono invece 415 (+25).

Federica Orlandi