
Un agente della polizia municipale con il dispositivo Scout
Bologna, 27 gennaio 2016 - L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di «strade sicure e multe zero». Nel frattempo, però, ci scappa l’ennesima strage di sanzioni. ‘Scout Speed’ non perdona. L’autovelox montato sulle auto della polizia municipale nel solo 2015 ha staccato quasi 2mila verbali per eccesso di velocità. Non pochi, considerato che il dispositivo è stato usato solo su alcune direttrici particolari, ovvero in quelle strade che presentano il tasso di incidentalità più alto secondo le statistiche raccolte dal Comune.
Scout Speed è entrato in servizio nell’aprile 2014. Una partenza lenta, un rodaggio necessario: in quell’anno sono state staccate ‘solo’ 470 multe, più della metà in via Marco Emilio Lepido e gran parte delle restanti in via Stalingrado. Strade dove si corre e si verifica un numero di investimenti e di incidenti di molto superiore alle medie cittadine. Nel 2015, il boom. La strada più presa di mira è via Cristoforo Colombo, in zona Zanardi: 572 auto pizzicate dall’implacabile autovelox. Dietro si confermano via Marco Emilio Lepido, con 386 verbali, e via Stalingrado, con 187. Ma attenzione ai limiti di velocità anche in via dell’Industria, il lungo vialone che corre attorno alla Motorizzazione Civile: 124 auto pizzicate. Scout Speed ha colpito anche su altre strade dove spingere sull’acceleratore è una tentazione irresistibile: i viali di circonvallazione, viale Europa, viale Togliatti, via San Donato e viale Fanin. Per la sua difficile riconoscibilità, Scout Speed è incappato in ricorsi e proteste in varie città. Ma secondo il comandante dei vigili urbani, Carlo Di Palma, è tutto in regola, come ribadito nella risposta all’interrogazione della capogruppo della Lega Nord in Comune, Lucia Borgonzoni, che ha raccolto i dati.
"Di fronte a questi numeri appare chiaro che l’obiettivo dell’amministrazione non sia quello della sicurezza stradale, ma quello di fare cassa", attacca la Borgonzoni: "Continuo ad avere dubbi sulla piena legittimità di uno strumento che di fatto non viene segnalato in maniera puntuale e a riprova di questo sono i ricorsi al Tar vinti in altre città". Per la consigliera del Carroccio, "se si vogliono rendere sicure le strade, gli automobilisti vanno informati con le adeguate segnalazioni. Troppo spessso questa amministrazione è sembrata più interessata a rimpinguare le proprie casse, che a prevenire gli incidenti".