ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Movida selvaggia a Bologna, summit dei 15 comitati del centro: spunta l’ipotesi diffida

Il documento potrebbe essere firmato dal coordinamento di tutte le associazioni. L’avvocato di ’Via Petroni e dintorni’: "Il sindaco ci risponda in fretta". Palazzo d’Accursio: "Lo faremo presto"

Malamovida a Bologna, il summit dei comitati

Bologna, 5 luglio 2023 – La malamovida continua a non far dormire sonni tranquilli ai residenti del centro storico. I residenti di piazza Aldrovandi prima, e il comitato di via Petroni e dintorni dopo, hanno già mandato diffide al Comune. Ma per chi vive ogni notte caos e schiamazzi c’è la necessità di prendere ulteriori provvedimenti. E così, lunedì, c’è stato l’ennesimo incontro per capire come muoversi, magari questa volta in modo compatto, marciando uniti come un sol uomo.

Al summit c’era solo il coordinamento dei quindici comitati dei residenti del centro, con l’obiettivo di formalizzare una linea comune. Da qui, l’ipotesi che è spuntata durante la serata di incontro-confronto: una nuova diffida, questa volta ’firmata’ da tutto il coordinamento dei residenti. L’idea, insomma, è studiare azioni ad hoc per sollecitare un’azione rapida del Comune. Lunedì il primo summit per organizzare le prossime mosse, dove non si è esclusa, appunto, la possibilità di una diffida più corposa con l’obiettivo di ottenere subito interventi da parte di Palazzo d’Accursio.

L’avvocato del comitato ’via Petroni e dintorni’, Antonio Petroncini, che presto potrebbe assumere l’incarico anche per tutto il coordinamento dei quindici comitati, non esclude la possibilità di ulteriori carte bollate, ma preferisce non sbottonarsi oltre, visto che la decisione non è stata ancora confermata.

Di certo c’è, però, che la risposta da parte del sindaco Matteo Lepore alla diffida di via Petroni ancora non è arrivata.

"Capisco che il materiale è corposo, 60 pagine, ma sono passati già alcuni giorni. Per cui mi aspetto che una risposta arrivi in fretta", dice il legale. Vista la situazione, insiste, "il Comune avrebbe già dovuto intervenire. Anzi, non capisco che cosa stia aspettando...".

Da Palazzo d’Accursio si danno rassicurazioni: "La risposta arriverà. Come abbiamo già fatto per piazza Aldrovandi". Parole che seguono quanto ufficialmente dichiarato pochi giorni fa dal sindaco Lepore e dalla sua capo di Gabinetto, Matilde Madrid, delegata alla Sicurezza.

"Continueremo a collaborare con i residenti, come abbiamo già fatto in precedenza", ha assicurato l’altro giorno il sindaco. In linea Madrid: "Abbiamo ricevuto la diffida di via Petroni, è un materiale molto corposo che stiamo studiando".

Di certo, la situazione resta complessa. Perché in mezzo a residenti e amministrazione, ci sono anche le associazioni di commercianti ed esercenti della zona che si sono lamentati della "pubblicità negativa".

Tant’è che Confesercenti si è detta pronta a "tutelare anche legalmente i locali associati che fossero oggetto di segnalazioni artefatte, diffamatorie e di fake news".

Parole che non sono piaciute all’associazione di via Petroni che ha prontamente replicato, tramite l’avvocato Petroncini: "Non è stata fatto alcuna campagna allarmistica e tanto meno sono state diffuse fake news . Il comitato ha semplicemente dato conto di un fatto oggettivo ed innegabile, rilevato anche strumentalmente in modo ineccepibile: il rumore in quella zona supera di oltre 100 volte il limite consentito".