Bologna, 28 marzo 2023 – Ecco la mappa della movida selvaggia a Bologna.
Piazza Verdi
"Non ne possiamo più”. Otello Ciavatti, storico presidente del comitato di Piazza Verdi, ieri ha protestato con altri comitati in Comune per chiedere un cambio di passo. Tanti i problemi della zona universitaria: dalla spaccio di droga alla movida incontrollata.
“Non abbiamo nulla contro gli studenti, ma Bologna residente e l’università studente debbono convivere cercando di ridurre le ragioni di un conflitto", ha scritto ieri su Facebook. Tra i nodi anche il proliferare di locali troppo piccoli, tant’è che la gente si riversa all’esterno, mentre c’è chi usa casse acustiche e tamburi. Infine, i rifiuti.
“Hera passa per pulire, ma lo fa a notte fonda, con ulteriore rumore", conclude il numero uno del comitato.
Via Petroni, Zamboni, Borgo, Molino
Giuseppe Sisti, presidente dell’associazione ’Via Petroni e dintorni’, scuote la testa: "La sintesi di tutte le disgrazie notturne è la nostra via. Nel cuore della zona universitaria”. Si va dal rumore insostenibile, “con la nuova moda delle casse acustiche sparate a tutto volume, alcuni le trasportano anche coi monopattini... Poi vendita di alcolici incontrollata, intralcio della circolazione”.
Tra i punti caldi anche piazza Scaravilli e via Zamboni, dove è nato un comitato di residenti per via del baccano causato da 2-3 locali alla Porta. Non va meglio nella vicina zona di via del Guasto, via delle Moline e via del Borgo. Milena Schiavina, numero uno del comitato di via del Borgo, è in allarme: "Con la bella stagione sarà peggio...”. Tra i problemi, oltre a quelli elencati da Sisti, aggiunge il proliferare di dehors e tavolini, oltre all’esplosione dei bed&breakfast.
“Molti turisti non sanno dove buttare i rifiuti e li lasciano accanto alle isole ecologiche, un disastro...”.
Piazza Aldovrandi
Un altro punto caldo, come si è visto l’altra notte tra sporcizia e rumore, è piazza Aldrovandi. Katia Zanotti fa parte dell’associazione vicolo Bianchetti (che è parallelo alla piazza), nata dopo che la via è diventata una specie di "bagno pubblico a cielo aperto”.
Ma tutto parte dal caos di Piazza Aldrovandi: “La situazione è peggiorata, c’è rumore fino all’alba, con problemi soprattutto il venerdì e il sabato. La piazza pedonale è occupata da fiumi di gente”. Il caos è massimo: “C’è chi utilizza amplificatori, creando una specie di discoteca all’aperto, e non facendoci dormire mai. Senza contare gli assembramenti... Non riusciamo quasi a rientrare in casa, tant’è che i tassisti per evitare i pugni sul cofano dalle persone si rifiutano di portarci sotto casa”, si sfoga Zanotti.
E lancia un accorato appello all’amministrazione: “Anche i residenti hanno diritto a vivere questa piazza. Facciamola rinascere come piazza di consumo culturale”.
San Francesco e Pratello
"Piazza San Francesco è invivibile fino alle 4 del mattino da giovedì a sabato sera”. Patrizia Capitani, presidente del comitato ’Piazza San Francesco e dintorni’ ha quasi perso le speranze: “Sono passati anni, ma non è cambiato niente. C’è giusto qualche miglioramento quando c’è la camionetta della polizia che funge da deterrente, ma per il resto la situazione è immutata nel tempo”.
Non va meglio in via del Pratello, "ormai un porto franco, dove è permesso di tutto. Spaccio, rumore, degrado...”, spiega.
E se in questa via “i locali aprono alle 19 per andare di lungo fino a tarda notte”, si aggiunge anche il problema dei rifiuti. Problema, quello della sporcizia, che riguarda anche piazza San Francesco.