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Bologna, moto libere sui sentieri in Appennino

Castel d'Aiano: il Tar ha annullato l’ordinanza comunale del 2018 che limitava l’accesso alla viabilità secondaria: accolto il ricorso della Federazione motociclistica

Cade il divieto per le moto su viottoli e sentieri a Castel D’Aiano

Cade il divieto per le moto su viottoli e sentieri a Castel D’Aiano

Castel d'Aiano, 13 novembre 2022 - A causa di un’ordinanza di divieto scritta in modo troppo superficiale e "ingiustificato", le moto ottengono il via libera anche per ‘scorrazzare’ sui sentieri in Appennino. Succede a nel Comune di Castel D’Aiano, che si è visto annullare dal Tar dell’Emilia-Romagna il provvedimento del 2018 con cui venivano istituiti "divieti di transito per ciclomotori e motocicli su strade comunali, vicinali, poderali o di bonifica ad uso pubblico".

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Il tribunale amministrativo ha infatti accolto il ricorso presentato dalla Federazione motociclistica italiana. I motivi? Prima di tutto l’ordinanza di Castel D’Aiano introduce un divieto permanente di circolazione, mentre è consentita solo la "sospensione temporale del transito". Oltrettutto, si tratta di un provvedimento "limitato ai soli ciclomotori e motocicli, e non anche alle altre categorie di veicoli". Il Comune, dal canto suo, nella sua memoria difensiva ha giustificato il provvedimento "con l’esigenza di evitare danni alla vegetazione e al fondo stradale, oltre a problematiche connesse all’inquinamento acustico e ambientale". Ma non è bastato. La causa è stata discussa lo scorso 29 settembre e secondo il Tar "l’ordinanza si presenta illegittima in quanto impone un divieto circoscritto ai soli motoveicoli con esclusione di altre categorie, introduce una limitazione a tempo indeterminato e non è ben chiara circa le ragioni di interesse pubblico poste a suo fondamento".

I motociclisti, nel ricorso, sottolineano che l’ordinanza vieta il transito delle due ruote su strade che, tuttavia, possono continuare a essere percorse da tutte le altre categorie di veicoli. In questo modo "sarebbe impossibile realizzare gli obiettivi in termini di inquinamento acustico e ambientale che l’ordinanza mira a realizzare". Il Comune di Castel D’Aiano, dal canto suo, sostiene invece che "l’ordinanza ha ad oggetto per la maggior parte i sentieri Cai e non le strade asfaltate, solo quest’ultime idonee al transito quotidiano di automobili e mezzi pesanti". Per il Tar, però, "le puntualizzazioni dell’amministrazione non trovano completo riscontro nel contenuto dell’ordinanza", che dunque "appare limitarsi in maniera irragionevole e comunque ingiustificata ai soli motoveicoli". Riguardo poi alle ragioni fondanti il divieto, continua il tribunale, il Comune di Castel D’Aiano "ha prospettato non meglio precisati danni alla vegetazione e al fondo stradale, oltre a problematiche connesse all’inquinamento acustico ed ambientale". Secondo i giudici, però, "è evidente che questi aspetti non sono da soli sufficienti a supportare la misura interdittiva, per giunta con effetto sine die e circoscritta ai soli motocicli, atteso che l’inquinamento acustico e quello ambientale sarebbero prodotti da qualsiasi tipologia di veicolo a motore che transiti per quelle strade".