NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Trovato morto oggi in via Rizzoli a Bologna, il dramma di un senzatetto

Il corpo del 58enne era davanti all’ingresso del negozio Coin. Si pensa a un malore o a una morte per ipotermia. Il Comune: “Aveva più volte rifiutato gli aiuti”

L'uomo trovato morto in via Rizzoli

Bologna, 7 aprile 2023 – Un senzatetto di 58 anni è stato trovato morto, questa mattina intorno alle 10, di fronte all’ingresso della Coin in via Rizzoli.

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Piermario Barba, chi era il senzatetto morto di freddo in via Rizzoli a Bologna

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A dare l’allarme sono stati i dipendenti del negozio che hanno provato a svegliare l’uomo senza però avere una risposta.

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’Casetta’ accanto alla panchina di Mario L’installazione simbolica di Piazza Grande

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E’ stato quindi chiamato il 118 e gli operatori sanitari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo.

In via Rizzoli è intervenuta la polizia, a dare l'allarme i dipendenti dei negozi
In via Rizzoli è intervenuta la polizia, a dare l'allarme i dipendenti dei negozi

In via Rizzoli è intervenuta anche la polizia per i rilievi e gli accertamenti del caso. Al momento sembra che il sessantanovenne sia morto a seguito di un malore, forse di ipotermia viste le bassissime temperature di queste notti.

"La persona deceduta  – riporta una nota di Palazzo d’Accursio -, era nota ai servizi del Comune dall’ottobre 2018. Si tratta di un uomo accolto a più riprese nelle strutture anche se da diversi anni aveva iniziato ad avere ripetuti atteggiamenti violenti verso gli operatori. Si era continuato a proporre un piano personalizzato di presa in carico per garantirgli l’accesso ai servizi essenziali. Anche negli inverni 2019-20 e 2020-21 era stato accolto all’interno del piano freddo. Aveva poi lasciato Bologna per qualche mese e al suo ritorno in città gli era stato riservato un posto nel piano freddo 2021-22 ma non lo aveva accettato”.

A inizio 2022 – da quanto si apprende dal Comune -, per il protrarsi degli episodi violenti, il Servizio sociale a bassa soglia era stato costretto a procedere alla diffida di 6 mesi e poi alla denuncia.

“Negli ultimi mesi la persona viveva in strada non avendo voluto accedere al piano freddo – conclude la nota -. Era monitorato dai servizi e dal privato sociale che in alcune occasioni era riuscito ad avvicinarlo per fornirgli alcuni beni di prima necessità”.