ALESSANDRO GALLO
Cronaca

E' morto Luciano Valente, il papà del Playground di Bologna

Grazie al ‘maestro’ è nato nel 1982 il campetto ai Giardini Margherita e il torneo di basket all’aperto più grande d’Europa

Luciano Valente, mentre premia uno dei vincitori al Playground ai giardini Margherita (foto Schicchi)

Luciano Valente, mentre premia uno dei vincitori al Playground ai giardini Margherita (foto Schicchi)

Bologna, 17 luglio 2023 - Ci ha lasciato Luciano Valente. Aveva un’ottantina d’anni, una laurea nel cassetto anche se tanti, all’ombra delle Due Torri, lo chiamavano semplicemente “maestro”.

Valente, cognome magari sconosciuto ai più, ma la Bologna che impazza per il torneo dei Giardini Margherita - ogni sera più di duemila persone al Walter Bussolari Playground - deve sapere che Luciano è da considerarsi a tutti gli effetti uno dei papà del torneo che in questa stagione ha raggiunto la quarantunesima edizione.

A Luciano era stato affidato uno dei tanti centri giovanili sorti nella Bologna tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta. Valente era il responsabile dei Giardini Margherita e fu avvicinato da Massimo Romeo, che gli propose l’idea di organizzare un torneo di basket all’aperto per placare la sete estiva di canestri.

All’epoca, dove oggi c’è il campetto intitolato a Gianni Cristofori, c’era solo una spianata di terra battuta con un paio di canestri sgangherati. Sulla terra battuta i rimbalzi del pallone da basket risultavano irregolari. La polvere e il fango (in caso di pioggia) facevano ulteriori danni. E la leggenda, che Luciano sorridendo non ha mai smentito, è che, in quegli anni, quasi per magia, sia riuscito a stornare una partita di asfalto (di proprietà dell’amministrazione comunale) che doveva servire per l’allungamento della tangenziale. Un po’ di asfalto - non per fini propri, ma per regalare un campetto a centinaia di giovani - fu effettivamente utilizzato ai Giardini Margherita. E la spianata in terra battuta divenne un campetto, definito Playground all’americana, dove dal 1982 si continua a giocare.

Sono passati fior di campioni, anche Nba. Ma tutto questo è stato possibile grazie al lavoro, appassionato e disinteressato, di Luciano Valente. Papà del Playground, pioniere di mille iniziative (dal disegno alle foto al canto alla musica) che hanno visto il centro giovanile dei Giardini Margherita educare e crescere migliaia di ragazzi, fino a diventare uno dei fiori all’occhiello sia del quartiere Santo Stefano sia del Comune di Bologna.

Luciano si era ritirato a Cesuna, vicino all’Altipiano di Asiago, dove mercoledì saranno celebrati i funerali. Ma avevamo mantenuto i contatti con Bologna e gli organizzatori del Playground (non solo Massimo Romeo, ma anche Simone Motola). Aveva mantenuto vivo quel filo invisibile che lo legava indissolubilmente alla Città dei Canestri. Tanto bravo quanto schivo. Tanto geniale e rivoluzionario quanto capace di individuare il talento negli altri per farli camminare sulle loro gambe.

Un vero “Maestro” di vita. Ci mancherà Luciano Valente. E mancherà alle migliaia di persone che, dal 1982 a oggi, hanno dato vita al torneo di basket all’aperto che è il più grande e riconosciuto d’Europa.