Due mesi per verificare le cause della morte dell’uomo di 77 anni morto il 7 giugno scorso all’ospedale Sant’Orsola, dopo un intervento chirurgico. Il termine è stato fissato dal pm Francesca Rago, titolare dell’inchiesta per omicidio colposo che vede indagato il chirurgo del policlinico che il 30 marzo eseguì l’operazione in laparoscopia per un tumore al colon, cui seguirono un altro intervento e varie complicanze. Nominati dunque come consulenti tecnici per l’autopsia il medico legale Matteo Tudini e il chirurgo Gabriele Anania: dovranno indagare sulla gestione del paziente in ospedale e accertare eventuali negligenze e imperizie da parte dei sanitari nei suoi confronti, se sono stati rispettati protocolli e linee guida, se fosse indicato quel tipo di intervento e fossero adeguati la copertura antibiotica e il dosaggio dell’eparina somministrati. In definitiva, se si poteva evitare la morte del paziente. Il fascicolo nasce da un esposto presentato dalla famiglia dell’anziano, assistita dall’avvocato Chiara Rinaldi (foto). Il medico indagato è invece difeso dall’avvocato Ciriaco Rossi.
"Siamo ricorsi allo strumento penale per avere contezza di quanto accaduto e per comprendere per quale motivo un signore di 77 anni in salute, che ancora lavorava nella propria azienda e viaggiava per il mondo, sia entrato in ospedale per un intervento definito dagli stessi sanitari ’di routine’ e ne sia uscito in un bara – così l’avvocato Rinaldi –. I miei assistiti non fanno accuse, chiedono solo di sapere la verità. Confidando nella magistratura e dei consulenti nominati, quindi, attendiamo fiduciosi gli esiti degli accertamenti".