Bologna, 26 marzo 2019 – È stato il fratello, che non riusciva a comunicare con lei da alcuni giorni, a trovare il cadavere e chiamare i soccorsi. Il corpo di Cristina Gallo, 30 anni, era steso sul letto, nell’appartamento al civico 11 di via Andrea da Faenza, zona Ferrarese, ormai da qualche giorno, stando alle condizioni in cui è stato trovato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avvertito il magistrato di turno Stefano Dambruoso, e il medico legale, per la ricognizione cadaverica.
A quanto si apprende, la donna era seguita dal Sert, per problemi di alcolismo, ma nell’appartamento non sono state trovate tracce di stupefacenti, né sono state al momento verificate circostanze che potrebbero far pensare a un’overdose, una ipotesi che però non è esclusa.
E per chiarire le cause del decesso, appurare se ci siano segni di violenza, al momento non evidenti malgrado lo stato del corpo, il magistrato ha disposto l’autopsia, che dovrà essere conferita nei prossimi giorni. Sul posto è arrivata anche la Scientifica dei carabinieri per i rilievi. La donna viveva con il suo cane, l’appartamento era regolarmente affittato. Sul suo corpo ci sono solo alcuni graffi, forse causati dall’animale nel vano tentativo di svegliare la padrona.
Se dovesse emergere che a causare la morte della trentenne è stata un’overdose, si tratterebbe della terza, in un mese, nello stesso quartiere, e la sesta in città. L’ultimo caso, quello di un ragazzo senza fissa dimora di 25 anni della Repubblica Ceca, Martin Vihnak, trovato morto da alcuni passanti nel giaciglio di fortuna che si era realizzato in via Ugo Bassi. In quel punto, da una settimana, la gente lascia mazzi di fiori e bigliettini.