Addio a Bruna Rattani, l’altra metà di Nilla

Si è spenta a 96 anni la cantante che debuttò con la Pizzi nell’orchestra Eiar. Il suo primo disco uscì durante la Seconda Guerra Mondiale

Bruna Rattani

Bruna Rattani

Bologna, 22 gennaio 2016 - I talent show non esistevano, e nemmeno la televisione. Il suo primo disco, in coppia con Nilla Pizzi, uscì fra l’armistizio dell’8 settembre 1943 e l’ingresso degli alleati in città. Era un’altra musica, di un’altra epoca, in un altro mondo, di cui a malapena si conserva il ricordo in bianco e nero. E’ morta l’altro giorno a 96 anni la cantante bolognese Bruna Rattani. Aveva dedicato l’esistenza alla musica leggera e ha trascorso l’ultima parte della sua vita in una casa per anziani in via San Mamolo. Qualche tempo fa era stato a trovarla anche Gianni Morandi, erede di una tradizione musicale emiliana fondata su voci educate e avvolgenti come quelle di Bruna Rattani e Nilla Pizzi. Ancora oggi, su YouTube, qualche sparuto appassionato clicca ancora per ascoltare Valzer di primavera, il primissimo disco da protagoniste delle due cantanti, uscito il 20 febbraio 1944.

Nata sotto le Due Torri nel 1924, Bruna Rattani dopo le scuole elementari comincia a lavorare nel forno dei genitori. Fin da bambina dimostra di avere una bella voce, intrattenendo parenti e amiche nelle festicciole, e inizia a prendere lezioni di canto e pianoforte. Muove i primi passi da professionista nelle balere emiliane e nel 1942 coglie l’occasione della vita partecipando a un concorso per voci nuove indetto dall’Eiar, risultando vincitrice insieme a Gianni Ravera e alla stessa Nilla Pizzi. Scelta dal maestro Angelini, inizia a trasmettere da Radio Bologna nel 1943. Segue il suo talent scout a Montecatini ed entra nell’orchestra con l’ormai inseparabile Nilla. Le due ragazze dividono lo stesso appartamento a Torino, dove l’orchestra trasferisce la sua sede.

Sono di questi anni i duetti Pizzi-Rattani, a cui si aggiunge in qualche circostanza Gianni Ravera. Il debutto discografico, come ricordato, è del 1944: la canzone Valzer di primavera viene interpretata dalle due amiche, i cui nomi sono impressi sull’etichetta, senza una star da accompagnare.

Prima della fine della guerra però l’attende una cocente delusione: le due cantanti vengono licenziate perché giudicate «troppo moderne». Bruna Rattani lascia il canto e rientra in famiglia ma, alla fine del conflitto mondiale, riprende l’attività che più ama. La sua voce continua a risuonare in radio, nelle sale da ballo e negli spettacoli di cantanti famosi del calibro di Claudio Villa. Bruna continua a girare l’Italia fino agli anni Sessanta, senza però mai raggiungere il grande successo di pubblico dell’amica Nilla Pizzi, con la quale aveva mosso i primi passi.