REDAZIONE BOLOGNA

’Moraduccio’: dialogo lieve tra personaggio e paesaggio

Secondo capitolo del lavoro nato dieci anni fa: foto inedite di Trapezio realizzate con Italo Zuffi.

’Moraduccio’: dialogo lieve tra personaggio e paesaggio

Uno degli scatti in mostra

Un progetto caratterizzato da una dimensione laboratoriale, oltre che da un’anima sperimentale tra due artisti che dialogano con il paesaggio dell’Appennino. Gli artisti in questione sono Alessandro Trapezio – fotografo che vive tra Bologna e la Lunigiana – e Italo Zuffi, performer (e molto altro), residente a Milano. Tutto ebbe inizio nel 2014, quando i due protagonisti si recarono in auto tra Castel del Rio e Moraduccio, seguendo il corso del fiume Santerno, allo scopo di realizzare dei ritratti a Zuffi, originario di quei luoghi.

Tuttavia, le immagini che ne derivarono dimostrarono di dirigersi non verso l’individuo come mero soggetto fotografico, ma verso la sua presenza rarefatta e dissolta nel paesaggio naturale circostante, in una sorta di fusione con la terra, l’acqua, le pietre e la vegetazione. Italo Zuffi racconta: "È una collaborazione per qualcosa che si vuole fare accadere. Sapendo che proprio a quella presenza che segue e osserva, di te potrà rimanere un grammo di ogni azione concessa al suo occhio e da questo selezionata". Poi, nel 2020, le opere sono state raccolte in una pubblicazione di sole 100 copie e firmata dagli artisti.

Oggi, a distanza di dieci anni dal suo concepimento, Alchemilla presenta al pubblico il secondo capitolo di quel progetto, grazie ad una mostra intitolata Moraduccio (fotografo + soggetto), a cura di Antonio Grulli. Fino al 21 dicembre, in via Santo Stefano 43 sono esposte una serie di fotografie inedite che riflettono, sia la componente performativa che le contraddistingue, sia l’immersività dell’ambiente in cui sono state realizzate, quest’ultima in particolare accentuata dai maxi formati. Infine, Trapezio e Zuffi hanno scelto volutamente un’illuminazione a faretti su cavalletto per richiamare l’atmosfera di un laboratorio, come ’fucina’ di idee che possono nascere solo dal confronto tra artisti.

Manuela Valentini