Monte Sole, un requiem per le vittime del nazifascismo

Il componimento ‘A loro’ scritto da Adriano Guarnieri. Appuntamento venerdì. all’Auditorium Manzoni.

Monte Sole,  un requiem per le vittime del nazifascismo

Il compositore Adriano Guarnieri

Nell’80esimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole, Comune e Teatro comunale di Bologna offrono alla cittadinanza un concerto commemorativo delle centinaia di vittime dello sterminio nazifascista nell’autunno del 1944 sull’Appennino bolognese. A risuonare in prima esecuzione assoluta venerdì alle 20.30 all’Auditorium Manzoni

(ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria) sarà il requiem per voci soliste, coro e grande orchestra dal titolo ‘A loro, nel gelido crepuscolo dell’aurora’ (scritto per l’accaduto da Adriano Guarnieri, tra i massimi compositori contemporanei). Tonino Battista sale sul podio dell’orchestra e del coro, preparato da Gea Garatti Ansini; come solisti ci sono i soprani Livia Rado e Patricia Fodor, il contralto Aloisa Aisemberg e il tenore Marcello Nardis.

Guarnieri, che visitò otto anni fa Marzabotto e Monte Sole insieme con uno degli ultimi testimoni della strage, racconta così la genesi del brano: "Al termine del percorso mi fermai e, ancora scosso dall’emozione, promisi a me stesso che avrei parlato di quei nomi, di quelle persone, di quegli innocenti. Avvenne una specie di colloquio interiore tra me e loro. L’idea del requiem è nata così, come un’autocommissione".

Per tre anni il compositore lavorò alla stesura dell’imponente pagina, per proporzioni e organico dispiegato, che si ascolterà per la prima volta a Bologna. L’opera si discosta dalla tipica struttura in nove parti del requiem ed è realizzata su testi che lo stesso Guarnieri ha tratto dalle raccolte poetiche ‘La religione del mio tempo’ di Pier Paolo Pasolini e ‘Quare tristis’ di Giovanni Raboni, oltre che da frammenti biblici. Le trombe, che suoneranno dai due lati della sala, vogliono essere il simbolo del giudizio universale, mentre la linea melodica continua tenuta dai violoncelli rappresenta il lamento funebre.