Bologna, 7 ottobre 2024 – Un uomo di 65 anni originario del Ghana è morto nella scorsa notte in un appartamento di un grande palazzo di via Matteotti a Bazzano. Dai primi accertamenti effettuati dai carabinieri del capoluogo di Valsamoggia, dal 118 e dai vigili del fuoco, intervenuti sul posto, l’uomo sarebbe rimasto intossicato dal monossido di carbonio sprigionato da una stufa a legna o carbonella con la quale l’intera famiglia tentava di riscaldare la stanza nella quale viveva in condizioni di privazione.
Insieme alla vittima i sanitari del 118 hanno soccorso anche due donne, si parla della moglie e di una figlia, rispettivamente di 55 e di 28 anni, trasportate inizialmente al vicino ospedale Dossetti, ma poi trasferite al Maggiore dove sono state sottoposte alla cura in camera iperbarica.
Dai vicini si apprende che in quell’appartamento, dove il riscaldamento come da regolamento non era stato acceso, vivevano diversi altri connazionali, nelle stesse condizioni.
I vigili del fuoco, intervenuti in mattinata non appena è stato dato l’allarme da parte degli altri occupanti la casa, hanno provveduto a bonificare gli ambienti, arieggiando e poi passando alla verifica dello stato della stufa, probabilmente accesa per la prima volta dopo la fine del bel tempo e il calo sensibile delle temperature.
Le cause
Sarebbero proprio questa stufa e i relativi difetti di combustione e di scarico dei fumi la causa prima della morte dell’uomo e dell’intossicazione delle due donne.
Sono molti i fattori all’esame degli inquirenti, impegnati a verificare le reali cause del decesso e dello stato dell’appartamento nel quale questa piccola comunità ghanese viveva da tempo. Per diverse ore, necessarie a gestire l’emergenza, gli altri occupanti sono stati sgomberati fino a quando i vigili del fuoco non hanno dato il via libera al ritorno nella parte dell’appartamento non interessata dalle esalazioni. Proseguono poi le indagini sulle condizioni della canna fumaria, della stufa utilizzata nell’ambiente che si è saturato di monossido di carbonio. I carabinieri hanno sentito i presenti e raccolto gli elementi utili a ricostruire la situazione ambientale nella quale il cittadino ghanese ha trovato la morte, proprio a seguito del tentativo di garantire un po’ di tepore a sé e alla sua famiglia.