NICOLETTA BARBERINI MENGOLI
Cronaca

Monica Magli: “Esperienza terribile. È un punto pericoloso non segnalato dal Gps”

Il racconto dopo l’incidente con lo yacht: “Un grande spavento, ma affrontato con lucidità. È già la quinta imbarcazione che si inabissa proprio in questo luogo”

WHATSAPP IMAGE 2024-08-16 AT 15.51.01IGVT

Lo yacht mentre si inabissa (foto dalla pagina Facebook ‘Le Sauveteurs en Mer - Centre Snsm Propiano)

Bologna, 17 agosto 2024 – Monica Magli appartiene alla notissima famiglia Magli, fondatrice del celebre calzaturificio ‘Bruno Magli’ noto in tutto mondo per decenni e attivo sotto la gestione della famiglia dal 1947 al 2001, quando fu venduto al fondo ‘Opera.

Magli, quella di Ferragosto è stata un’esperienza terribile...

“La definirei un disastro. Un momento di terrore, che solo ora mi accorgo di avere affrontato con grande lucidità. Quando sei dentro a queste tragedie fai delle cose alle quali non penseresti mai: tipo prendere di corsa, perché hai pochi istanti a tua disposizione, i documenti, la catenina di mio padre alla quale sono molto affezionata, la borsa e i soldi senza considerare che ti butterai nella zattera in camicia da notte. Allucinante”.

Dove si trovava quando è accaduto l’urto?

“Io e mio marito Alberto di solito quando navighiamo stiamo vicini al comandante. Alberto ha scorto lo scoglio per primo e l’ha segnalato; il comandante ha virato subito, ma ormai era tardi. A me non sembrava così vicino. Noi non siamo caduti in acqua, perché a quel punto ci siamo attaccati a qualcosa, ma a chi era in cabina sono cadute delle cose addosso”.

Gli altri occupanti dell’imbarcazione come hanno reagito?

“Sono scappati dalle cabine così come erano vestiti. Un amico che era con noi non ha neanche preso l’orologio. Mio figlio e il suo amico sono saliti sulla zattera con le valigie che erano già pronte, perché sarebbero scesi dopo poche ore. Ognuno ha fatto quello che poteva”.

Era mai successa una cosa del genere in quel punto di mare?

“È la quinta barca, in poco tempo, che in questo preciso luogo dove è successo a noi, affonda. Ora io mi chiedo, ma perché non segnalare questi scogli nel Gps? Questa tecnologia a cosa serve? Sulle carte, che ormai non guarda più nessuno, sono segnalati. Per fortuna che abbiamo tutti, anche i miei figli, mantenuto una certa fermezza di nervi. Ma posso assicurare che è stata una esperienza terribile, specie ora che mi rendo conto bene di quello che abbiamo passato. Con questa barca ho perso tutte le cose alle quali ero affezionatissima. L’aveva acquistata mio padre Morris e tutto mi ricordava lui. Sono disperata”.

I danni saranno ingenti, immaginiamo.

“Intanto ci siamo salvati, ma non oso pensare a quello che sarà dopo. I pezzi della barca erano ovunque. Si dovrà procedere al recupero del relitto, che risulta diviso in due parti”.