Bologna, 5 aprile 2023 – I vertici verso il processo: si avvia verso un primo punto fermo l’inchiesta per il presunto sfruttamento tra i facchini che lavoravano per il magazzino di Calderara, alle porte di Bologna, di Mondo Convenienza. L’indagine, nata dall’esposto esposti presentato nell'estate del 2020 da una ventina di facchini su presunte irregolarità avvenute tra il 2017 e il 2018, aveva inizialmente coinvolto 21 persone, inscritte nel registro degli indagati.
Ora il pm Gabriella Tavano ha chiesto il rinvio a giudizio per 5 di loro: il presidente del Cda di Mondo Convenienza Holding Spa, Mara Cozzolino, difesa dagli avvocati Pietro Sarrocco e Giulia Bongiorno, e altri quattro rappresentanti e responsabili di società coinvolte nel magazzino, difesi dagli avvocati Luca Luparia Donati, Luca Spaltro, Domenico Morace, Alessandra Gualazzi. Sono accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, il cosiddetto 'caporalato'.
L’udienza preliminare è fissata a Bologna per il 23 maggio davanti al Gup Grazia Nart. Le altre sedici posizioni di indagati sono state stralciate, dopo gli interrogatori e ulteriori indagini.
La Procura bolognese contesta un'organizzazione del lavoro che, per contrarre tempi e costi nelle forniture ai clienti della merce in consegna, faceva ricorso a facchini, forniti da alcune coop, con retribuzioni difformi da quanto previsto dai contratti, turni senza fine, violazioni nella sicurezza sul lavoro con obbligo di sopportare pesanti carichi fisici senza strumenti meccanici, veicoli carenti, metodi degradanti e umilianti di controllo a distanza per costringere i lavoratori, con la minaccia di penalità, alla consegna di tutti i pacchi affidati entro la giornata.