Bologna, 12 dicembre 2023 – Bologna al centro di una candidatura per portare in Italia i Mondiali di pallacanestro del 2031. Sebbene questa sia ancora una semplice proposta lanciata sulle pagine de Il Carlino dal fondatore di Valsoia Lorenzo Sassoli de Bianchi, l’idea sta prendendo piedi nei paraggi del Nettuno anche da parte di chi al centro del mondo ci è già stato. È il caso del capitano bianconero Marco Belinelli che, nel 2014, ha vinto prima la gara nel tiro da tre punti nell’ All star game della Nba e poi ha chiuso quella stessa stagione conquistando anche il titolo nella prima lega americana con i San Antonio Spurs.
Un parere importante per chi ora è tornato alla Virtus con l’intento di darle un futuro in linea con quella che è stata la storia vincente del passato. "Penso che il Mondiale di basket a Bologna – spiega Belinelli – sia una fantastica idea per la promozione della nostra città e per il nostro movimento nel mondo. La nostra città sta tornando stabilmente ai vertici del basket europeo e sarebbe davvero una bellissima cosa ospitare la manifestazione cestistica più importante al mondo qui a Basket City".
L’ipotesi è già stata valutata positivamente dal presidente della Federbasket Gianni Petrucci e giovedì pomeriggio sarà inserita tra i vari argomenti che saranno discussi dal consiglio federale. La procedura vuole che sia la federazione nazionale a presentare la candidatura agli organismi internazionali della palla a spicchi, per cui la riunione che si terrà a Roma diventa un passaggio fondamentale per far compiere il primo passo alla proposta. "Aspettiamo le decisioni del presidente Petrucci e del suo consiglio – sono le parole del ceo della Virtus, Luca Baraldi –, ma è chiaro che se decidessero di andare avanti e se lo ritenessero opportuno noi siamo disponibili a fare la nostra parte. Siamo perfettamente integrati nel tessuto di Basket City e siamo interessati ad impegnarci per la promozione di questo sport".
Il presidente della Fortitudo Stefano Tedeschi ha fatto parte del consiglio federale e, oggi, nella proprietà della Effe il socio Umberto Arletti è tra coloro che fanno parte dell’organismo che governa la pallacanestro in Italia. Il pensiero che arriva dall’Aquila ha, quindi, come punto di partenza una buona conoscenza di come funziona la macchina romana: "L’idea è sicuramente buona – a parlare è il presidente Tedeschi – e realizzarla sarebbe molto bello anche perché Bologna ha sempre risposto presente quando qui ha giocato la nostra nazionale. La cosa migliore da fare adesso è lasciar lavorare il presidente Petrucci e il segretario generale Maurizio Bertea che hanno sicuramente il carisma, la credibilità e i contatti giusti per creare quelle alleanze che sono indispensabili per far sì che la maggioranza di chi è coinvolto nella decisione dia il voto favorevole su questa ipotesi. Bisogna anche tener presente che non è così facile avere tutti i requisiti richiesti dalla Fiba per organizzare una manifestazione di questa portata".
Tra le caratteristiche da presentare l’impiantistica ha chiaramente un ruolo principale per cui, se la Fip deciderà di andare avanti, occorre che sia rispettata la scadenza del 2025 per costruire in Fiera un nuovo palasport da 10mila posti.