Bologna, 21 aprile 2024 – Era finita a processo per truffa, accusata di avere venduto la sua azienda, la ditta di camicie sartoriali di lusso ‘Marol’, a un prezzo ben più alto del suo vero valore e di non avere rivelato all’acquirente, l’imprenditrice cinese Jing Lin, come l’attività versasse in cattive acque e fosse fortemente indebitata.
Ora però il tribunale, con il giudice Mirko Stifano, ha assolto Manuela Vignudelli perché il fatto non sussiste. Così motiva la decisione: "Non risulta alcuna prova convincente che l’imputata abbia attuato artifizi o raggiri per indurre in errore la querelante"; anzi, dal processo è emerso che "scritture contabili, bilanci d’esercizio e rendiconti della ’Marol’ prima della cessione erano non solo disponibili, ma anche visionati dagli acquirenti, che si recavano periodicamente in azienda per verificarne l’andamento e ogni aspetto economico-finanziario". Si instilla così una "perplessità" sul "tempismo della querela" da parte dell’acquirente cinese, sporta proprio "dopo un mese della notificazione del pignoramento" con cui Vignudelli voleva recuperare il credito delle rate mancanti per l’acquisto della società, per un totale di 105mila euro. La querela aveva naturalmente paralizzato la procedura esecutiva". Al punto da fare ipotizzare al giudice che la parte offesa intendesse proprio "bloccare il recupero crediti e distrarre il marchio, dal valore stimato di oltre 600mila euro" pagando solo la prima delle tre rate pattuite. Così, Vignudelli è stata assolta, mentre la parte offesa Lin con il marito, il liquidatore della società (Marol è stata posta in liquidazione nel 2019 ed è poi fallita) e due consulenti sono ora finiti a processo per bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’avvocato Riccardo Nastasi, difensore di Vignudelli, sottolinea: "L’assoluzione conferma pienamente la totale estraneità della mia assistita rispetto alla contestata presunta truffa. La signora Vignudelli è stata purtroppo vittima di un’iniziativa del tutto strumentale da parte della denunciante Lin Jing, oggi imputata insieme con il marito e altri professionisti per fatti di bancarotta fraudolenta, nel processo penale relativo al fallimento della società Marol".
L’inchiesta sul fallimento della ‘Marol’ è stata portata avanti dalla Nucleo economico-finanziario della Guardia di finanza, nell’ambito dell’operazione chiamata ’Madreperla’ per via dei bottoni di perla tipici delle camicie di questo brand di lusso.