"Eravamo a 42 miglia al largo di Lampedusa, era quasi mezzogiorno. La pesca non stava dando grandi risultati. Stavamo per mangiare, quando è successo tutto". Sembrava una normale giornata in mare quella di Tommaso e Laura, una coppia di bolognesi ultra settantenni che da anni frequenta l’isola di Lampedusa. A bordo del loro motoscafo, qualche settimana fa, c’era anche un amico.
"Ci ha detto che aveva visto i delfini – racconta Laura –, ma ci è sembrato strano, perché in quel tratto non ci sono. Abbiamo guardato meglio e abbiamo visto un uomo che nuotava verso di noi". Tommaso, al timone, ha deciso di invertire la rotta e di andargli incontro. "Abbiamo issato a bordo prima un ragazzo di 29 anni del Burkina Faso e poco dopo un altro ragazzo di 24 anni – ricorda Laura –. Stavano malissimo, erano disidratati e affamati". "Eravamo in una zona al limite dell’area dove è vietata pesca – le fa eco Tommaso –. Se non li avessimo soccorsi, per loro sarebbe stata la fine".
Una volta saliti a bordo, i due ragazzi "ci hanno ringraziato in ogni modo, hanno baciato le nostre mani e ci chiamavano ‘mami’ e ‘papi’. Uno non riusciva a smettere di piangere". Dopo aver bevuto una bottiglia d’acqua tutto d’un fiato, i due "ci hanno detto non lontano c’era la loro imbarcazione. Siamo andati a cercarla e l’abbiamo trovata".
Un’emozione fortissima. A bordo c’erano altri 25 migranti, tutti del Burkina Faso. "Quando ci hanno visti – ricorda Laura – si sono messi a cantare". "Abbiamo dato loro tutta l’acqua e il cibo che avevamo, e poi li abbiamo trainati verso Lampedusa – aggiunge Tommaso –. Erano partiti 5 giorni prima da Sfax, con un po’ di cibo e di acqua e una tannica di benzina, finita quasi subito. Stavano scarrocciando nel Mediterraneo".
Tra i profughi c’erano anche donne e bambini piccoli. "A prua c’era una giovane mamma che il giorno prima aveva visto morire i suoi due figli di 2 mesi e di un anno e mezzo. Li aveva dovuti lasciare scivolare in mare", precisa Laura senza riuscire a trattenere la commozione.
"Per arrivare in vista dell’isola ci abbiamo messo 7 ore – raccontano –. A 4 miglia dalla costa abbiamo chiamato il comandante di una motovedetta che conosciamo e ci è venuto ad aiutare. I migranti sono saliti a bordo della sua imbarcazione che li ha portati in porto. Quello che è capitato per tanti migranti è la quotidianità".