REDAZIONE BOLOGNA

Migranti, nodo accoglienza Lepore chiede fondi e posti "Basta guerra politica"

Il sindaco apre al dialogo con il governo e punta a nuovi bandi ’Sai’ per i minori. Per gli under 18, ipotesi di un centro e deroga ai limiti dei 25 per struttura.

Migranti, nodo accoglienza Lepore chiede fondi e posti "Basta guerra politica"

L’appuntamento chiave per trovare soluzioni sui migranti, i minori in primis, è fissato per il primo settembre. Sul tavolo del summit tra il Comune e il commissario per l’immigrazione, il prefetto Valerio Valenti, già si delineano le prime proposte.

Dalla deroga al ’tetto’ dei 25 migranti per struttura al centro per i minori sul modello di Ravenna. Proposta lanciata sul Corriere di Bologna dalla sottosegretaria Wanda Ferro facendo sapere che il Viminale è pronto a lavorarci. Per il sindaco Matteo Lepore, intervistato su La7, le questioni che verranno poste al commissario (e quindi al governo) sono due: "Più posti di accoglienza nella rete ‘Sai’ (Servizio accoglienza-integrazione) per i minori e più fondi per i capitolati di gara per la gestione di centri e strutture che offrono ospitalità e sistemazione ai migranti". Per il primo cittadino, "senza fondi anche per le Prefetture l’accoglienza è impraticabile". Tanto che, ricorda, "il Comune ha dovuto farsi carico di alcune famiglie a spese dell’amministrazione. E, siccome il Comune ha finito i posti, le ha sistemate in albergo dove ci costano 500 euro al giorno e chi paga? Ecco allora il punto – dice Lepore – non è se si firma lo stato di emergenza per i migranti (rifiutato dalle Regioni di centrosinistra), ma l’accordo su fondi e costi". A fronte di un’intesa di questo tipo, "ci siamo per dialogare con l’esecutivo, perché è necessario far finire la guerra politica sulla pelle delle vite dei migranti e trovare soluzioni".

Da quello che filtra, comunque,

l’idea del Cas (centro accoglienza straordinaria) per i minori non pare mietere grandi entusiasmi. E comunque si attende di capire nel dettaglio la proposta, fa sapere l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo, che fino al primo settembre preferisce non sbilanciarsi. Resta un fatto: "Non siamo reticenti ad accogliere. Sui minori, nei bandi ’Sai’ ci siamo detti disponibili per il 10% del totale nazionale. Il problema è che quegli stessi bandi da un anno e mezzo sono fermi, mentre quelli per i Cas vanno deserti visto che prevedono un rimborso di soli 60 euro al giorno". I numeri di giugno ci dicono che nei centri gestiti dai Comuni nel bolognese sono accolti oggi 1.900 migranti, nei Cas dello Stato ce ne sono altri 1.400; e ci sono anche 560 minori stranieri tutti a carico degli enti locali. Considerando gli arrivi degli ultimi mesi, si sfiora il numero di 3.700 migranti nella città metropolitana.

ros. carb.