Bologna, 6 giugno 2022 - Un anno fa Michele Merlo, in arte Mike Bird, il cantante vicentino di 28 anni diventato famoso grazie al talent ’Amici’, si spense all’ospedale Maggiore dopo quattro giorni di agonia. Una leucemia fulminante, che gli causò una emorragia cerebrale mentre si trovava a casa della fidanzata, in Appennino. Un dramma su cui non è stata ancora fatta del tutto luce. "Ho perso il mio unico figlio. Non riesco a superarlo. Da un anno sono arrabbiato. Per questo non lascerò mai perdere e lotterò finché i responsabili non pagheranno. Non per vendetta, ma per impedire che altri debbano affrontare ciò che è abbiamo patito noi", sostiene Domenico Merlo, il papà di Michele, con la voce spezzata dalle lacrime.
Un anno senza Michele. Cos’è successo in questi mesi?
"Abbiamo fondato l’associazione ’Romantico Ribelle’, come si definiva lui, in collaborazione con la Città della Speranza. Raccogliamo fondi per la ricerca sulla leucemia. Il primo evento sarà proprio domani (oggi, ndr ) a Rosà, il nostro paese: un concerto con la Nazionale cantanti in sua memoria. Tanti artisti hanno voluto partecipare, ci sarà anche Manuel Bortuzzo (il nuotatore di 23 anni rimasto paralizzato dopo essere stato colpito da un proiettile, ndr ). E Maria De Filippi, Emma Marrone e Fabrizio Moro hanno contribuito con bellissimi video. Poi, per il futuro, pensiamo a iniziative per sostenere i giovani musicisti che non riescono a trovare sbocchi sui social o nei talent show".
La musica di Mike è con voi?
"Pochi giorni fa è uscito il suo singolo ’Farfalle’: doveva essere il primo del suo nuovo album. Ha avuto già un gran successo. Lo registrammo assieme, in uno studio di Modena. Era il 24 maggio: quella sera, in albergo, gli vidi gli ematomi sulla gamba, tumefatta davanti e dietro dall’inguine al ginocchio. Gli ho chiesto se fosse andato dal medico, mi disse che forse si era stirato un muscolo giocando a golf. Ma mi preoccupai e gli chiesi di andare dal dottore. Il 26 andò in ospedale, ma lo rimandarono a casa. Il resto è noto".
C’è un’inchiesta in corso su quello che accadde e per ora è indagato solo un medico veneto.
"Il mio cuore è spezzato e niente mi darà indietro mio figlio. Ma è indubbio che si sia trattato di un errore umano: i periti hanno chiarito come ci fosse fino all’87% di possibilità che Michi se la cavasse in un mese, se curato in tempo. Bastava un banale emocromo. Invece, tre diversi medici hanno sottovalutato i suoi sintomi. Non punto il dito contro nessuno, credo che continui tagli alla sanità e la pandemia abbiano messo in ginocchio gli ospedali. Ma ho perso il mio unico figlio e chi ne ha responsabilità deve pagare, anche perché non ricapiti ad altri. Intanto, io cerco di sopravvivere".