Esprime il desiderio di una rinascita ’Mercurio, la fenice’, l’araba fenice che la disegnatrice Fumettibrutti (nella foto insieme a Matteo Lepore) ha realizzato per il Vecchione che, come da tradizione, verrà bruciato in Piazza Maggiore il 31 dicembre nell’appuntamento voluto dal Comune per celebrare una fine e un inizio, con la musica delle dj Missin Red e Valentina Dallari. Capienza massima 9000 persone.
Per la prima volta, nella storia di questo appuntamento, si tratterà di una costruzione in movimento che, con il suo battere delle ali, si aggiunge a una lunga lista di opere disegnate da alcuni tra i più prestigiosi artisti contemporanei, invitati dalle istituzioni a confrontarsi con il simbolo di un anno da lasciarsi alle spalle e di un nuovo da salutare.
"La chiave che indossa al collo – sottolinea la fumettista – è un simbolo trans femminista, che serve per svelare i contenuti del baule azzurro nel quale la fenice è posata, simbolo di una società che si trova di fronte un cammino da intraprendere per diventare più consapevoli. Aprendolo – dice – sarà la società stessa a trasformarsi in un luogo dove tutti potranno essere se stessi, esaltare la propria unicità, moltiplicando le differenze, cogliendone finalmente la bellezza".
Di colore rosa, circondata da capelli lunghi e argentati, invita a scavare ognuno nella propria personalità, per cercare le risorse che abbiamo dentro per superare le avversità. Un messaggio di fiducia e ottimismo, una preghiera che esorta a essere se stessi e a coltivare le relazioni con l’altro. È questo il cuore del pensiero di Josephine Yole Signorelli, questo il suo vero nome, che, da Catania, città dove è nata, è venuta a Bologna per frequentare il corso ‘Linguaggio del fumetto’ all’Accademia di Belle Arti.
"Mi piace definire il mio lavoro ‘pedagogico’ – prosegue –, anche se tutto deve iniziare nelle scuole: devono essere le istituzioni a formare, prima che sia troppo tardi, una generazione che, finalmente, abbia veramente rispetto verso l’altro, che non consideri la diversità una barriera da non valicare mai".
Una scelta però che non è piaciuta a tutti e che, anzi, ha suscitato le critiche dell’opposizione in Consiglio. "Di dubbio gusto e troppo divisiva – dicono da Fratelli d’Italia –. La fenice trans dimostra un accanimento ideologico e nocivo su certe tematiche assolutamente divisive. Il Capodanno – proseguono i meloniani – dovrebbe essere un momento di festa comune, non l’ennesimo motivo di scontro e polemiche".
Ancora più duro il giudizio di Matteo Di Bendetto, capogruppo della Lega, che la definisce "assurda. Sono soldi dei contribuenti sprecati inseguendo posizioni ideologiche che nulla hanno a che fare con il bene comune". Si dice addirittura ’sgomento’ il leghista Giulio Venturi: "Il sindaco porta in piazza il simbolo della lotta transfemminista, ma ci si chiede fine a che punto le tradizioni verranno cancellate per fantomatiche politiche progressiste. Una festa di piazza è così trasformata in qualcosa che nulla ha a che vedere con Bologna".