Mercato, rush finale senza botti a sorpresa. Il ’bilancio’ chiude con otto milioni di attivo

La società non cambia filosofia e fa registrare l’utile più alto della storia grazie ai fondi provenienti dalla Champions League

Concluso il mercato: da sinistra, i nuovi Thjis Dallinga, Nicolò Casale e Tommaso Pobega (FotoSchicchi)

Concluso il mercato: da sinistra, i nuovi Thjis Dallinga, Nicolò Casale e Tommaso Pobega (FotoSchicchi)

Nicolò Casale è un nuovo calciatore del Bologna, Vincenzo Italiano ha il sostituto di Calafiori che mancava all’appello: l’ufficialità è arrivata intorno alle 18 dell’ultimo giorno di mercato, quando è diventato certo pure il passaggio in prestito con diritto di riscatto di Bonifazi al Lecce. Nessun’altra sorpresa, nel rush finale, in cui il club rossoblù ha invece ufficializzato le ultime operazioni per il settore giovanile: in Primavera approdano i centrocampisti nazionali Under 18 classe 2006 Puukko e Labedezki da Lahti e Lodz, e Armanini dalla Feralpi Salò, mentre all’Under 17 approda il centrale difensivo Ali Jaber, nazionale tedesco Under 16 dall’Hertha Berlino. C’è spazio anche per il decimo acquisto della squadra femminile, che punta alla promozione in serie A: pacchetto arretrato rinforzato con l’arrivo della slovena Golob, classe 1999. Undici sono invece gli acquisti del Bologna in questa estate, considerando anche i riscatti di Freuler (2 milioni) e Odgaard (4). Nove i volti nuovi: da Dallinga, acquisto più oneroso con i suoi 15 milioni più bonus, a Cambiaghi (10), da Holm (7) a Miranda (arrivato svincolato dal Betis), da Erlic (7) a Casale (1,5 per il prestito oneroso). Poi i vari Iling (prestito oneroso da 500mila euro dall’Aston Villa), Pobega (prestito con diritto di riscatto dal Milan), e Dominguez (4 miloni dal Gimnasia La Plata), per risolvere i problemi di emergenza infortuni emersi durante il ritiro, segnato da 8 infortuni, diventati 10 con gli stop di Ndoye e Erlic a Napoli, a dimostrazione di un Bologna che ha dovuto cambiare piani in corsa. Continuità, era la parola d’ordine a inizio estate: sono partiti Calafiori (50 milioni) e Zirkzee (42,5) per offerte che non si potevano rifiutare delle quali il club ha incassato il 50 per cento in virtù delle percentuali sulla futura rivendita pattuite con Basilea e Bayern Monaco.

Sono stati lasciati andare Saelemaekers, colpo last minute della Roma, e Kristiansen (oltre a Soumaoro), per motivi di lista Uefa e costi ritenuti eccessivi. Morale, il nuovo Bologna riparte senza 4 titolari della scorsa stagione e senza Ferguson ancora ai box: con Castro e Dallinga chiamati a guidare l’attacco e Lucumi e Casale a contendersi una maglia dietro con Beukema e un nuovo percorso di crescita da impostare sui nuovi arrivati. Partiti anche Annan (Novi Pazar), Binks (Coventry), Van Hooijdonk (Cesena), Hodzic (Milan), tutti a titolo definitivo, oltre a Raimondo, che si misurerà in prestito con la serie A a Venezia. A bilancio, dalle cessioni sono entrati circa 97 milioni, realmente incassati 53. La spesa si aggira intorno ai 45 milioni più bonus, per un mercato chiuso in attivo e con un bilancio che dovrebbe far registrare l’utile più alto della storia, grazie ai circa 35 milioni di proventi Champions. Il Bologna non intende cambiare la politica che l’ha portato in Europa: solidità e sostenibilità puntando su giocatori da valorizzare o rilanciare. Come Casale, che due anni fa con Lazio chiuse al secondo posto in campionato.

Marcello Giordano