
Turisti fanno la spesa al mercato delle Erbe, l’entrata principale è in via Ugo Bassi
Bologna, 14 luglio 2024 – “Vogliamo salvare il mercato. Che non deve diventare un centro commerciale”.
Il Consorzio che gestisce le Erbe da quasi 40 anni stavolta la vede molto grigia: attualmente, il mercato naviga a vista. “Siamo rimasti spiazzati”, dice Mino Nigro, storico esercente del mercato e fondatore del Consorzio, quando si riferisce al nulla di fatto, nella gestione della struttura, legato al coinvolgimento sia del Caab, sia di Bologna Welcome.
Entrambe, sondate da Palazzo d’Accursio in tempi diversi, avrebbero dovuto traghettare verso un futuro più solido il Mercato delle Erbe, con un restyling gestionale che è nell’aria da anni. Nulla di tutto ciò è stato possibile, perché nell’ultima, recente riunione tra il Consorzio e il Comune è stato confermato che quella nuova fase non può più partire. Il Consorzio adesso è di nuovo solo, e dopo aver faticosamente rimesso i conti a posto negli anni dovrà decidere come procedere: andare subito a bando, oppure accettare una delle ipotesi prospettate da Palazzo d’Accursio per tutelare capra e cavoli. “E’ uno stallo – racconta Nigro –, andare a bando box per box, cinquanta attività ognuna per conto suo, è molto complicato. Di contro, andare a bando con tutto il Consorzio potrebbe aprire la strada a realtà che nulla c’entrano con Bologna e con il commercio di vicinato”. Cosa fare, allora? Le direttive della Bolkenstein rendono le gare ineludibili. “A noi interessa salvare il posto di lavoro e una struttura che tutti ci invidiano. Per me – dice Nigro a cuore aperto – non sarebbe un dramma andare a bando tra un anno, sono vicino alla pensione. Ma il dramma sarebbe dentro di me, io il Consorzio l’ho creato nel 1985. Non abbiamo certezze”.
Il Comune, tra le ipotesi, ha prospettato dei lavori di efficientamento energetico (del valore di circa 2 milioni di euro) all’interno di un piano di transizione di 4 o 5 anni. Poi arriverebbe il bando. “Riparleremo con il Comune a settembre, dopo esserci confrontati con i nostri soci. Faremo la nostra proposta e poi il Comune, che ha detto di volersi impegnare per salvare il Mercato, valuterà e deciderà. Per me, la soluzione migliore sarebbe quella di fare 1-2 anni e poi andare a bando dividendo la struttura per lotti, senza prima bloccare tutto per lavori. Così i più giovani sarebbero meno tentati di lasciare in corso d’opera, con la prospettiva di una chiusura anche se temporanea”.