Medy Cartier resta alla Dozza, per il momento. È passato quasi un mese dal giorno dell’arresto del trapper ventiduenne da parte della Squadra mobile, il 12 marzo scorso, a seguito del parere negativo della Sorveglianza del tribunale dei minorenni sul percorso di affidamento in prova ai servizi sociali con cui il trapper stava affrontando una condanna per rapina e lesioni di quando era minorenne. Gli restano quindi da scontare, ora, circa cinque mesi.
Il suo difensore, l’avvocato Roberto D’Errico, aveva fatto istanza alla Sorveglianza ’degli adulti’ perché il suo cliente avesse almeno i domiciliari come misura provvisoria, ma questa ieri è stata respinta. Ora, dunque, si deve tornare di fronte al tribunale di Sorveglianza dei minorenni, per cui si attende la fissazione di una nuova udienza.
A incidere su quest’ultimo parere negativo, a quanto si apprende, sarebbe stata la "pericolosità sociale" contestata al giovane, sulle cui spalle pende anche il provvedimento di sorveglianza speciale richiesto dalla Questura e disposto dal tribunale, che prevede come per quattro anni il cantante non possa lasciare la città di Bologna e abbia l’obbligo di rincasare ogni sera.
"Un provvedimento che solitamente si dispone per chi ha compiuto reati di ben altro calibro – commenta amareggiato l’avvocato D’Errico –. Temo che dietro a questo trattamento intransigente ci sia un pregiudizio culturale, verso il mondo dei trapper, che, essendo molto seguiti dai giovanissimi, si teme possano influenzarli negativamente. Ma è un fenomeno culturale, il loro, con cui vanno fatti i conti, a prescindere dal fatto che si possa apprezzare o meno il genere musicale che propongono".
Medy Cartier, al secolo Mehdi El-Marbouh, oltre ai guai con la giustizia in cui è incappato da minorenne, a dicembre scorso è tornato al centro delle cronache dopo essere stato denunciato per un concerto abusivo al centro commerciale Gran Reno di Casalecchio, evento culminato in una maxi rissa in cui diversi fan rimasero feriti e uno fu addirittura accoltellato, poi per essere stato multato dalla polizia mentre ’bruciava’ un semaforo rosso con l’auto, senza patente.
A febbraio, infine, ha avuto una misura cautelare di divieto di avvicinamento, con tanto di braccialetto elettronico, a una sua ex fidanzata che lo aveva denunciato per stalking.
Federica Orlandi