Medy e le minacce ai poliziotti. Siulp: "Stop ai social per il trapper"

La proposta del sindacato, appoggiata da Cavedagna (FdI) che pungola il sindaco: "Lo cita a esempio"

Medy e le minacce ai poliziotti. Siulp: "Stop ai social per il trapper"

Medy e le minacce ai poliziotti. Siulp: "Stop ai social per il trapper"

Il concerto ‘abusivo’ al Gran Reno era stato annunciato sui social. E sempre i social sono stati tirati in ballo dal trapper Medy Cartier come strumento da utilizzare per "umiliare" i poliziotti che avevano ‘osato’ fermarlo al volante di un’auto senza aver mai conseguito la patente. Per questo, in attesa di una probabile denuncia che andrà ad aggiungersi alle sanzioni già comminate l’altra sera dagli agenti del Reparto prevenzione crimine al ventiduenne pilastrino per le infrazioni al codice della strada commesse, il sindacato Siulp propone un provvedimento ‘alternativo’: chiudere i profili social del trapper. Definitivamente. Una misura sicuramente ‘incisiva’ visto il ruolo avuto dalle piattaforme in queste vicende. "Nel complimentarci con i colleghi del reparto Prevenzione crimine per l’equilibrio e la professionalità – spiega il segretario Amedeo Landino – condanniamo le gravissime affermazioni del trapper. È sicuramente preoccupante il fatto che, invece di rendersi conto delle gravi condotte illecite che ha tenuto, il ventiduenne abbia preferito tentare di ‘intimorire’ i poliziotti". Per il Siulp si tratta di "un caso non isolato, purtroppo, troppo spesso la fama ‘social’ porta certi personaggi a inveire, offendere e minare l’operato delle forze dell’ordine, certi dell’impunità del loro agire". Dunque, ferme restando le sanzioni previste da Codice della strada e Codice penale, per Landino è ora di "rinforzare il sistema sanzionatorio accessorio ai profili social, prevedendone nei casi più gravi la chiusura definitiva". Nel confermare "l’urgenza di certezza e celerità delle sanzioni", dunque, il Siulp scommette che "con la chiusura dei profili, qualche personaggio che vive del proprio ego social rifletterebbe maggiormente prima di esternare certe affermazioni".

"Sosteniamo e condividiamo la proposta di chi ha chiesto di chiudere i social a Medy – fa eco Stefano Cavedaggna, capogruppo di Fratelli d’Italia –. Medy non solo non è un esempio per i ragazzi, ma è estremamente diseducativo e pericoloso. Le sue bravate e le azioni illecite, postate sui social, possono portare molti ragazzi a desiderare di emularlo. Gli atti di mancanza di rispetto alle forze dell’ordine sono gravissimi. E fa specie, in questo contesto, che il sindaco Lepore e la vice Emily Clancy seguano sui social questo personaggio. Lepore ha citato Medy più volte nei suoi discorsi pubblici, sia quest’anno che l’anno scorso in occasione della Festa della Repubblica. Ha elogiato la sua frase ‘non esistono ragazzi cattivi’, celebrandolo come un ‘figlio del Pilastro’. Forse Lepore dovrebbe evitare di prendere a modello un pregiudicato".