Un medico bolognese di 67 anni si trova da ieri ai domiciliari, accusato di aver compiuto abusi sessuali su una paziente affetta da deficit motori e mentali, ricoverata in una clinica sanitaria per lungodegenti della provincia di Rimini. La donna, una 33enne di Fano ospite del centro di riabilitazione privato accreditato dal Servizio Sanitario Regionale dal 2021 fino all’estate del 2023, è affetta da un disturbo del movimento che la porta ad avere contrazioni prolungate dei muscoli. Terminato il ricovero nella struttura, ha raccontato alla madre le presunte molestie che sarebbe stata costretta a subire mentre si trovava in uno stato di forte vulnerabilità, dovuto anche ai farmaci somministrati. Una sera, come ha ricostruito la ragazza, il professionista sarebbe entrato nella sua camera, le avrebbe accarezzato il corpo, poi l’avrebbe baciata e infine costretta ad avere un rapporto sessuale. Ieri mattina è stata eseguita nei confronti del medico un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Vinicio Cantarini al termine dell’indagine dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani.
La Procura di Rimini gli contesta il reato di violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto in violazione dei doveri di professionista di un servizio pubblico quale appunto la medicina e la cura del paziente. Il medico è difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù. "Ho sentito il mio cliente che intende difendersi in maniera puntuale – ha detto il legale –: si dice estraneo ai fatti. Aspettiamo di avere copia del fascicolo per approfondire la vicenda in attesa dell’interrogatorio di garanzia". L’indagine si è messa in moto a seguito della denuncia presentata dalla madre della ragazza al commissariato di polizia di Fano. In seguito, la vittima - assistita da una psicologa - è stata sentita dagli inquirenti, ai quali ha confermato il racconto fatto dalla madre, ricostruendo il periodo del suo ricovero nella struttura sanitaria e descrivendo in un modo ritenuto attendibile le presunte molestie e la forte sensazione di vergogna e disagio che aveva provato. Gli accertamenti dei carabinieri sono quindi proseguiti con intercettazioni e con l’ascolto di alcuni presunti testimoni che avrebbero avvalorato l’impianto accusatorio a carico del medico, il quale è ancora in servizio. Le indagini hanno riguardato anche altri episodi, nel corso dei quali - sempre stando al racconto fatto dalla ragazza - il professionista si sarebbe avvicinato a lei iniziando a succhiarle un dito. Il 67enne si è detto pronto a rispondere, punto su punto, alle accuse che gli vengono mosse e a fornire la sua versione dei fatti nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
Lorenzo Muccioli