REDAZIONE BOLOGNA

Medici in stato di agitazione: "Costretti allo sciopero se non cambia nulla"

Salvatore Bauleo, segretario provinciale della Fimmg, risponde all’Ausl "Da almeno due anni i problemi sono gli stessi. Nei Cau non entreremo" .

Salvatore Bauleo, segretario provinciale della Fimmg, risponde all’Ausl "Da almeno due anni i problemi sono gli stessi. Nei Cau non entreremo" .

Salvatore Bauleo, segretario provinciale della Fimmg, risponde all’Ausl "Da almeno due anni i problemi sono gli stessi. Nei Cau non entreremo" .

"Il direttore sanitario dell’Ausl, Longanesi, dice che non ci siamo presentati agli ultimi due incontri ma sono almeno due anni che stiamo avanzando le stesse ragioni, ben precise, motivate e documentate. Se ci sarà un segnale preciso da parte dell’Ausl siamo sempre pronti a parlare, ma se non ci sarà non ci presenteremo nemmeno al prossimo incontro (fissato il 26 settembre, ndr)". Salvatore Bauleo (foto), segretario provinciale e vicesegretario regionale della Fimmg, il maggiore sindaco dei medici di medicina generale, chiarisce in modo definitivo la posizione del sindacato che, martedì scorso, ha dichiarato lo stato di agitazione. "Non credo che l’Azienda Usl sarà folgorata sulla via di Damasco. Quindi lo stato di agitazione è dichiarato, ci sono procedura di raffreddamento di questo stato alle quale noi siamo naturalmente disponibili, ma se non succede nulla proseguiremo verso lo sciopero".

Relativamente alla proposta avanzata da Cgil e Uil a un accordo sulla presenza dei medici di base nei Cau che metta sul tavolo organizzazione, dotazioni strumentali e assicurazioni, Bauleo afferma "che oggi è giù possibile per chi ha un debito orario, ma nessuno ce l’ha perché siamo al massimo dei pazienti. Dove troviamo altre ore per andare nei Cau? Queste sono strutture che sono diventate estranee alla medicina generale: se vogliono farli funzionare l’Ausl metta i suoi dipendenti. La missione dei medici di famiglia è un’altra cosa: se perdiamo la possibilità dell’organizzazione autonoma del lavoro non possiamo adattarci alle esigenze dei pazienti. Poi c’è la grande questione del rapporto fiduciario con gli assistiti perché con i medici a quota oraria questo rapporto fiduciario viene intaccato".

Il segretario Fimmg precisa poi la posizione del sindacato sulle Case di comunità: "Queste sono altra cosa e noi lavoreremo in queste strutture. Dobbiamo coprire tutte le zone scoperte e lo faremo con gli ambulatori dove non ci sia la presenza di una Casa di comunità, la nostra assistenza deve essere ovunque: quindi o con gli ambulatori o nelle Case per coprire tutto il territorio, ad esempio l’Appennino".

Sull’ulteriore proposta di rendere libero, quindi senza prenotazione, l’accesso agli ambulatori dei medici di famiglia, Bauleo: "Per noi tornare alla vecchia maniera della fila fuori dall’ambulatorio sarebbe la cosa più semplice. Risparmieremmo perché le segreterie costano, le piattaforme anche, ma abbiamo avuto una forte richiesta da parte degli utenti di poter andare dal medico senza aspettare ore. Crediamo che questo sia un servizio migliore. Se puoi la persona ha bisogno e per qualche motivo non riesce a contattare la segreteria o il medico, può andare tranquillamente in ambulatorio".

Monica Raschi