Bologna, 10 dicembre 2024 - Consegnata la medaglia al merito civico ‘Giorgio Guazzaloca’ ai volontari e alle volontarie che, durante l’alluvione del 19 e 20 ottobre scorso, si sono messe al servizio di chi ha perso tutto, “aiutando la nostra città a rialzarsi”.
È piena la piazza coperta della Salaborsa per la cerimonia, che vede in platea tantissimi cittadini e cittadine che hanno messo a disposizione tempo e cuore. Un momento di raccoglimento in nome della solidarietà, con la presenza delle istituzioni e della famiglia dell’ex sindaco Guazzaloca, le figlie Giulia e Grazia. Il riconoscimento sarà custodito nella Chiesa di San Paolo di Ravone.
“Dedichiamo questa giornata di ringraziamento alle tante persone che hanno aiutato gli altri a rialzarsi, spalando il fango e agevolando la ripartenza della nostra città - inizia il sindaco Lepore -. La medaglia ha un alto valore civico e il miglior modo per ricordare il volontariato che si è mobilitato, evidenziando quanto lo spirito solidale e partecipativo abbia fatto la differenza”. E dopo il moto spontaneo di aiuti e sostegni, “abbiamo bisogno di volontari che costruiscano con noi il percorso di rafforzamento della protezione civile”, conclude il sindaco.
Al suo fianco, nove rappresentanti dei gruppi dei volontari, tra questi Maria Elena Bonfiglioli e Luca Simoni del gruppo volontario via Andrea Costa che ha raccolto 27 mila euro che verranno donati a tre famiglie. Il riconoscimento “È sempre emozionante assistere alla consegna di questa medaglia intitolata a mio padre - dice Grazia Guazzaloca -. Per lui sarebbe un grande orgoglio. Non potremmo essere più felici e concordi nel premiare i volontari e le volontarie. Abbiamo vissuto giorni di dolore e angoscia, ma in quei momenti la città ha tirato fuori il meglio di sé grazie a voi. Avete rappresentato la parte migliore di questa città. Questo riconoscimento oggi vi ringrazia e celebra quello che avete fatto nello spirito di comunità”.
È don Alessandro Astratti a ricevere la medaglia. “Ho assistito a un grande miracolo, che è stato raccontato - dice -. Un moto spontaneo che ha portato tantissima gente. I primi sono stati i ragazzi del reparto, per salvare la parrocchia che è seminterrata. Ritiro questa medaglia a nome di tanti. La prima cosa che abbiamo ripulito con il giardino è stata la cucina, dove abbiamo cucinato per tutti, distribuendo migliaia di pasti ogni giorno grazie all’aiuto delle attività commerciali, dei cittadini e delle famiglie. Ho deciso che la nostra parrocchia sarà un luogo di memoria, dove ci sarà la medaglia e anche una targa in marmo che segnerà il livello raggiunto dall’acqua”.