Mazzetti, con che prospettive corre per le Regionali?
"Ho accettato la candidatura nella lista ‘Civici con de Pascale’ perché condivido molte cose con lui. Innanzitutto abbiamo entrambi esperienza come sindaci, quindi c’è la capacità di mettere insieme pragmatismo e amministrazione del territorio, guardando al futuro". Stefano Mazzetti, presidente regionale di Italia Viva ed ex sindaco di Sasso Marconi, correrà con i civici a sostegno di Michele de Pascale, candidato dem.
Futuro e pragmatismo, quindi.
"Poi c’è il tema che riguarda la presenza di un’ala riformista all’interno della coalizione".
Un aspetto essenziale?
"Serviva qualcuno capace di rivolgersi agli elettori riformisti. Ed eravamo già presenti nella coalizione precedente: in Emilia-Romagna c’è una grossa fetta di elettorato che va rappresentata. Come dimostrano le elezioni in Liguria, dove mancano i riformisti si fa fatica...".
Serve una spinta in più, qui?
"Dobbiamo esserci, i riformisti contribuiscono alla vittoria con le idee e con i numeri".
Secondo lei, la coalizione emiliano-romagnola può essere un punto di partenza per appiattire le divergenze con i dem a livello nazionale?
"Noi abbiamo voluto rispondere all’appello di Elly Schlein per la costruzione di un centrosinistra forte: questo Paese non può essere governato ancora dal centrodestra. Non si tratta di definire un modello, insomma, ma di costruire un centrosinistra vincente".
Entriamo nei temi del programma: quali priorità?
"Lo sviluppo economico di questa regione è importante. L’Emilia-Romagna è fortissima quando si parla di export e, anche alla luce delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, bisogna fare qualcosa".
Temete possibili dazi?
"L’importante è rinsaldarsi, serve un’azione in questo senso".
Poi?
"Il Patto per il clima e per il lavoro ha funzionato molto bene: su questo bisogna continuare a lavorare. E c’è un altro tema che mi sta molto a cuore".
Quale?
"I lavoratori devono essere rappresentati all’interno dei consigli di amministrazione delle imprese. In Germania succede già, occorre un passo ulteriore. Serve superare la distanza che troppo spesso si verifica: le aziende crescono insieme con lavoratori e imprenditori".
Infine, le politiche giovanili e il tema dell’emergenza casa.
"Già nell’ultima legislatura c’è stata una proposta di legge per favorire l’attività sportiva verso quei ragazzi che, altrimenti, non potrebbero permetterselo. Sulla crisi abitativa, invece, gli studenti spesso cercano casa in centro: io credo in un patto metropolitano per mettere in campo agevolazioni verso chi affitta nella fascia dei Comuni limitrofi. In questo modo si risolverebbero sia il problema degli immobili sfitti in provincia, sia quello degli alloggi per i giovani".