Cercavano dei motorini rubati, hanno trovato più di un quintale di droga. Esattamente, un quintale di hashish, diviso in panetti da un etto; 13 chili di marijuana in sacchi da 4 chili ciascuno; 56 grammi di cocaina. E poi bilancini di precisione e pure 42 munizioni da guerra calibro 38 e 9. Tutto rinvenuto in una villetta di Massa Lombarda, nel Ravennate, a casa di Giovanni Di Martino, campano di 52 anni, già ai domiciliari per aver esploso, nel 2014, sette colpi di pistola contro tre ragazzini in auto, in una sorta di vendetta trasversale contro il padre di uno di loro. In casa c’era anche suo figlio, Mario Di Martino, 29 anni, e le manette - per spaccio e traffico nazionale di veicoli rubati - sono scattate per entrambi. Anche il ragazzo non è nuovo a simili imprese: a gennaio scorso era stato arrestato, nelle maglie di un’inchiesta della Squadra mobile, che ha scardinato un’importante rete di spaccio di coca in città. Questa volta, galeotti furono gli scooter elettrici.
Le indagini della Polstrada, coordinate dalla pm Anna Sessa, che hanno portato all’importante sequestro e ai due arresti, sono infatti partite dal ritrovamento, in zona Roveri, di un furgone rubato. All’interno del mezzo erano custoditi nove scooter elettrici Seat, parte di una partita di 19, risultati sottratti alla concessionaria Seat di Villanova di Castenaso. Le successive attività tecniche di indagine avevano portato gli investigatori fino a Massa Lombarda. Dove, nelle pertinenze della villetta unifamiliare dove vive Giovanni Di Martino, risultavano trovarsi cinque dei restanti motorini. La polizia è così entrata in azione, con un blitz che ha permesso di recuperare i mezzi elettrici, custoditi all’interno di un container. Ma il grosso doveva ancora saltare fuori: ed è emerso quando gli agenti hanno controllato una dépendance, che veniva utilizzata come vero e proprio deposito del narcotraffico. A quel punto, il ventinovenne ha subito dichiarato di essere lui il proprietario dello stupefacente e dei motocicli. E, collaborando con gli investigatori, ha riconsegnato loro altri quattro ciclomotori che custodiva in un magazzino al Pilastro.
All’esito del controllo, il pm ravennate Silvia Ziniti ha disposto l’arresto di padre e figlio. Per il giovane la custodia in carcere; per il genitore, i domiciliari, per gravi motivi di salute, misure poi confermate anche dal gip.
Nicoletta Tempera