Due milioni di euro. A tanto ammontava il valore dei preziosissimi farmaci chemioterapici, rubati a dicembre dello scorso anno dalla farmacia del Sant’Orsola. Quasi un anno dopo, a seguito di indagini serratissime, i carabinieri del Nucleo investigativo sono riusciti a individuare gli autori di quel colpo milionario: si tratta di quattro campani, per due dei quali, due fratelli napoletani di 57 e 43 anni, sono scattate le manette.
In realtà, il maggiore si trovava già nelle patrie galere, dopo essere stato arrestato in flagranza dalle Volanti, lo scorso 24 settembre, sorpreso a rubare, ancora, farmaci nella stessa farmacia del policlinico con altri due complici. A lui, al fratello minore e agli altri due soggetti, che risultano indagati, i militari dell’Arma sono arrivati partendo dall’analisi dei filmati ripresi la notte del 22 dicembre 2023 dall’impianto di videosorveglianza dell’ospedale: avevano agito a volto scoperto e attraverso una comparazione facciale con persone già presenti nella bancadati delle forze dell’ordine si è arrivati al ‘match’.
I carabinieri hanno quindi avviato accertamenti anche sulle utenze in uso ai soggetti così identificati, verificando come fossero presenti a Bologna sia la notte del colpo, sia nei giorni immediatamente precedenti, probabilmente per effettuare il sopralluogo propedeutico al furto: infatti, quella notte i ladri erano andati a colpo sicuro, portando via tre grosse buste cariche di farmaci, destinati al mercato nero all’estero. Ora le indagini dei militari dell’Arma sono tese a capire quali fossero i canali di smistamento della merce utilizzati dal gruppo, che risulta collegato ad ambienti della camorra.
I quattro indagati sono stati perquisiti, nelle loro case non è stato trovato nulla: questo tipo di farmaci, tra l’altro facilmente deteriorabili, viene smerciato immediatamente, non solo verso i paesi dell’Est, ma anche in Africa, dove il rischio che arrivino ormai del tutto inefficaci, se non dannosi, è altissimo. I due fratelli destinatari della misura cautelare - il maggiore in carcere, il minore ai domiciliari con braccialetto - sono stati ascoltati dal gip. Il cinquantasettenne si è avvalso della facoltà di non rispondere; l’altro ha ammesso ogni addebito. Stando a quanto accertato dai carabinieri, non si tratterebbe di ‘improvvisati’, ma di professionisti specializzati proprio nel furto di farmaci oncologici.