MASSIMO SELLERI
Cronaca

Matteo Zuppi chi è: la vocazione, gli anni da parroco e la nomina a cardinale

Il cammino dell'arcivescovo di Bologna e neo-presidente Cei: dai primi anni nella Capitale, al ruolo di mediatore di pace. La scheda

Bologna, 24 maggio 2022 - La vocazione sacerdotale del cardinale Matteo Zuppi   (da oggi nuovo presidente Cei) nasce da un incontro. Nato a Roma l'11 ottobre 1955, nel 1973 conosce Andrea Riccardi, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio. "Vicino a casa c'era la fermata di un tram - racconta spesso l'arcivescovo di Bologna - potevo scegliere se frequentare i salotti del centro o aiutare i bambini del doposcuola in periferia. Riccardi mi convinse a prendere la direzione della periferia. In quella che lo stesso papa Paolo VI aveva definito la capitale degli invisibili, nelle baraccopoli si occupa anche di anziani e di immigrati. Da quella esperienza arrivano i primi rumori che sfoceranno poi in una chiamata sacerdotale. Entra nel seminario di Palestrina, frequenta la facoltà teologica dell'Università lateranense e si laurea in lettere all'Università di Roma con una tesi sulla storia del cristianesimo. 

Bologna, il cardinale Matteo Zuppi
Bologna, il cardinale Matteo Zuppi

Ordinato presbitero il 9 maggio 1981, per 19 anni ricopre il ruolo di viceparroco nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, per diventarne parroco dal 2000 al 2010. Nel frattempo prosegue la collaborazione con la Comunità di San'Egidio. Nel 1990, collaborando con Andrea Riccardi, Jaime Pedro Gonçalves e Mario Raffaelli svolge il ruolo di mediatore nelle trattative tra il governo del Mozambico e il partito di Resistência Nacional Moçambicana, impegnati sin dal 1975 in una sanguinosa guerra civile. La mediazione condusse il 4 ottobre 1992, dopo 27 mesi di trattative, alla firma degli accordi di pace di Roma che sancirono la fine delle ostilità. Per questo intenso e efficace operato Zuppi e Riccardi vengono nominati cittadini onorari del Mozambico. Dal 2010 svolge il suo ministero come parroco della chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, tra le più popolose della città, e, dal 2011 è prefetto della XVII prefettura di Roma. Viene anche nominato Cappellano di Sua Santità. 

Il 31 gennaio 2012 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare di Roma per il settore Centro e vescovo titolare di Villanova. Il 14 aprile 2012 riceve l'ordinazione episcopale, nella basilica di San Giovanni in Laterano, per l'imposizione delle mani del cardinale Agostino Vallini, Infine il 27 ottobre 2015 papa Francesco lo nomina arcivescovo metropolita di Bologna; succede al cardinale Carlo Caffarra, dimissionario per raggiunti limiti di età.

Per l'arcidiocesi petroniana si apre una nuova fase tutta improntata sul dialogo e sulla solidarietà. Sarà, infatti, il primo arcivescovo bolognese a salire sul palco il primo maggio, partecipando alla tradizionale festa dei lavoratori organizzata dal mondo sindacale. Siamo nel 2016 e un anno dopo viene presentato "Insieme per il lavoro" un progetto che mette in rete il comune di Bologna, la curia, la città metropolitana e le diverse associazioni di categoria con l'obiettivo di contrastare la disoccupazione. I fondi per questa operazione arrivano anche dai dividendi Faac, la multinazionale ereditata dall'arcidiocesi. "Non ci preoccupiamo di camminare con le scarpe rotte - spiega Zuppi - la nostra volontà è che nessuno vada in giro scalzo". 

Durante l'Angelus del 1º settembre 2019 papa Francesco ne annuncia la creazione a cardinale nel concistoro del successivo 5 ottobre. Fino alla creazione a cardinale di Mauro Gambetti è stato il porporato italiano più giovane. Affronta la pandemia ricordando sempre di mettere in sicurezza i più deboli e istituisce il fondo san Petronio, un sussidio per chi si ritrova senza un lavoro durante il lockdown. Trova anche il modo per sostenere le piccole aziende che non licenziano. Chiuso il capitolo pandemia, la chiesa di Bologna è fortemente impegnata nell'accoglienza dei profughi ucraini e nel promuovere la cultura della pace.