Bologna, 1 marzo 2020 – "Sono distrutto. Distrutto. Mi perdoni, ma è un momento terribile". Roberto Grandi, ex docente universitario e presidente dell’Istituzione Bologna Musei, non si dà pace. Era lui alla guida della Toyota Hybrid che, giovedì mattina, ha travolto in via degli Scalini Matteo Prodi, morto il giorno dopo l’incidente, dopo una notte disperata al reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore. Lo studente di 18 anni, nipote di Vittorio Prodi, ex presidente della Provincia, e pronipote dell’ex premier Romano, era uscito per un giro in bicicletta sui Colli, approfittando della vacanza forzata da scuola. Frequentava l’ultimo anno del liceo scientifico Fermi, si sarebbe diplomato a giugno.
Grandi, che conosceva sia il ragazzo che la sua famiglia, adesso è indagato per omicidio colposo e dovrà nominare un avvocato di fiducia. Le indagini, affidate alla polizia municipale che ha effettuato i rilievi, sono coordinate dal pm Marco Imperato, che probabilmente nei prossimi giorni dovrà disporre l’autopsia. Per questo ancora una data per i funerali non c’è, come spiega, con la voce strozzata dal dolore, il papà di Matteo, Giovanni Prodi: "Non abbiamo fissato i funerali. È tutto in mano alla medicina legale, non sappiamo nulla". La famiglia del diciottenne è stretta nel silenzio, per uno strazio troppo grande da sopportare. Matteo era il primo di sei fratelli. Il suo ultimo gesto d’amore è stato quello di donare gli organi.
"Un ragazzo solare, gioioso ma mite", come lo ricorda don Mario Fini, il parroco di Sant’Anna di Siepelunga, chiesa che Matteo frequentava attivamente assieme alla sua famiglia e dove probabilmente si terrà la cerimonia funebre. Nella parrocchia, la sera dell’incidente, i compagni di scuola e gli amici di Matteo si erano riuniti per una veglia di preghiera, sperando in un miracolo che purtroppo non c’è stato. Adesso, tra i ragazzi e i prof del Fermi c’è spazio solo per lacrime e ricordi. E cordoglio nel mondo della politica. "La drammatica notizia della morte di Matteo Prodi ci addolora profondamente. Esprimiamo il nostro profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia Prodi in questo difficile momento", ha detto la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni.
Sul fronte delle indagini, la polizia municipale dovrà stabilire la dinamica esatta dell’incidente e chiarire se, come emerso, Grandi non abbia dato la precedenza al diciottenne. Il liceale stava percorrendo via di Barbiano in discesa, diretto verso il centro; l’auto di Grandi, svoltando verso via degli Scalini, l’ha travolto. Nello schianto, il ragazzo è volato prima sul parabrezza dell’utilitaria e poi sull’asfalto. Un impatto violentissimo, che gli ha causato traumi devastanti. Il presidente di Bologna Musei era stato subito sottoposto ad alcoltest – risultato negativo – dagli agenti della municipale.