REDAZIONE BOLOGNA

Matteo Marchi. Il grande basket è in mostra

Alma Mater Fest, da domani gli scatti del fotografo "Non solo azione, mi piace trasmettere le emozioni".

Matteo Marchi. Il grande basket è in mostra

"Per un ragazzino cresciuto a Imola, con la passione per il basket da sempre, trovarsi al Madison Square Garden di New York... beh sì è stata un’avventura". E quell’avventura oggi lo ha portato alla sua prima personale proprio in una sede prestigiosa come quella dell’Università di Bologna. Il ragazzino (classe 1982, ormai è cresciuto) è Matteo Marchi, fotografo della Virtus e della Fiba (Federazione Internazionale pallacanestro), autore degli scatti in mostra dedicati ai grandi del basket allestita da domani al 18 ottobre nei corridoi di Palazzo Poggi per Alma Mater Fest. Il titolo racconta già molto dell’esperienza in giro per il mondo di Marchi, che oggi vive sotto le Torri: Basket beyond borders. Dall’Nba a Bologna.

"Sono contento e onorato di questa mostra – spiega Marchi – nata da un’idea di Grazia Guazzaloca. Si tratta di grandi stampe 100 per 150, in strutture di ferro nel corridoio d’ingresso. Sono scatti del periodo compreso fra il 2012 al 2020 e tre fanno riferimento alla Virtus, e a questo momento della mia vita dunque, mentre le altre alle Olimpiadi di Londra 2012, a quelle di Tokyo e al mio lavoro in Nba".

Marchi infatti ha vissuto a Brooklyn –ma l’avventura è iniziata anche prima –, fra il 2015 e il 2020. In quegli anni ha avuto molti incarichi nel mondo della palla a spicchi e non solo, sia come freelance che come fotografo ufficiale dei New York Knicks. E non solo, tanti gli scatti anche per Utah Jazz e grandi marchi, fino al ritorno a Basket City. "È stata dura all’inizio– ripercorre Matteo –, ma poi le soddisfazioni sono arrivate". E ora pure la mostra dove riconosciamo un Milos Teodosic dopo la vittoria dell’EuroCup e Marco Belinelli ("non poteva mancare, è un’icona di Bologna") nella V Nera, mentre dai parterre olimpici e americani affiorano giganti, sia a colori che in bianco e nero, come Kobe Bryant, Lebron James, Stephen Curry ed Emanuel Ginobili.

"Sono soprattutto ritratti– commenta Marchi – ci sono momenti d’azione e foto in doppia esposizione, certo, ma alla fine quello che mi piace trasmettere sono le emozioni, quello che provi tu quando scatti. La cosa bella è che il gioco è velocissimo, ma la fotografia riesce a fissare le cose in un momento unico: sembra che i campioni siano in posa per me e invece erano attimi durante la partita. Un giocatore che mi ha colpito in particolare? Beh, la prima volta che vedi Lebron un po’ ti emozioni... ma vale anche per Belinelli, che conosco da una vita".

La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19, a ingresso gratuito e tutti gli scatti sono in vendita: il ricavato sarà interamente devoluto all’Ant.

Letizia Gamberini