REDAZIONE BOLOGNA

Massacrò Davide senza pietà Passalacqua condannato a 20 anni

La stangata del tribunale di Crotone per l’uomo che ha ridotto in stato vegetativo il ragazzo. I famigliari della vittima minacciati dai parenti dell’imputato: sono stati scortati fino all’aeroporto .

Massacrò Davide senza pietà Passalacqua condannato a 20 anni

Da otto mesi Davide è appeso a un filo. A febbraio ha compiuto 21 anni senza rivedere la luce del sole. Non lo farà mai, dicono i medici. E il giudice dell’udienza preliminare di Crotone Elvezia Cordasco, di questo tragico destino di un ragazzo appena affacciato alla vita ha tenuto conto. E ha condannato a vent’anni e quattro mesi – quasi il doppio di quello che ci si aspettava, e persino di più di quanto chiesto dal pm – Nicolò Passalacqua, il ventiduenne accusato del tentato omicidio di Davide Ferrerio a Crotone, l’11 agosto scorso. Vent’anni già ridotti di un terzo, secondo quanto prevede il rito abbreviato, o sarebbero stati più di trenta. Come per un omicidio consumato.

A pesare, le aggravanti di premeditazione e futili motivi. Il pm Pasquale Festa appunto aveva chiesto 20 anni, la difesa aveva sperato invece nella derubricazione del reato in lesioni gravissime. Invano. In più, il gup ha disposto un risarcimento di 1.305.000 euro da liquidare immediatamente a Davide, e una provvisionale di 200mila euro l’uno ai suoi genitori e al fratello. Nessuna liquidazione invece per gli enti costituiti parte civile, cioè il Comune di Bologna e il Comune e la Provincia di Crotone (questi ultimi lamentano un danno d’immagine). Rinviati a giudizio, infine, Andrej Gaju e Anna Perugino, imputati per concorso anomalo in tentato omicidio.

La giornata è stata lunga e movimentata, ieri, al tribunale di Crotone. Prima dell’udienza, i tre Ferrerio davanti al palazzo di giustizia si sono imbattuti nei parenti dell’imputato. Sono scattate le provocazioni, presto degenerate in minacce. "Ti ammazziamo come abbiamo fatto con tuo fratello", il grido di zio e mamma di Passalacqua ad Alessandro Ferrerio. Sono stati denunciati. Sarebbe potuta finire in rissa, se non fossero intervenute le forze dell’ordine, che hanno poi scortato tutto il giorno la famiglia della vittima, lasciandola solo quando si è trovata al sicuro in aeroporto.

"È la risposta massima per questa imputazione, in abbreviato – così l’avvocato di Giuseppina, Gabriele Bordoni –. Il giudice ha accolto appieno le nostre richieste. Ha dato una risposta forte alla rabbia e al dolore della famiglia di Davide. È una riconciliazione: ha impartito una punizione legale, ha risistemato il torto, facendo capire che la giustizia c’è, e si trova nei tribunali". Il legale si lascia infine andare: "Quell’acefalo in sei mesi non ha mai dato cenni di pentimento, mai ha mostrato umanità".

Federica Orlandi