Una vera scoperta attende il pubblico bolognese quando andrà a vedere la mostra del pittore Giovanni Masotti (1873 – 1915). Turbamenti ed estasi che si inaugura domani alle 17 a palazzo D’Accursio in Sala d’Ercole, mostra promossa dall’Associazione Bologna per le Arti e curata, assieme al catalogo, da Francesca Sinigaglia e Isabella Stancari. Si tratta di un pittore per lo più sconosciuto, la cui arte storica - sociale accredita un artista bolognese che raffigura la realtà dei suoi tempi. Grazie all’instancabile lavoro di Gianarturo Borsari, presidente dell’associazione, anche quest’anno si realizza una mostra che propone un artista inedito e che continua una tradizione espositiva importante, ossia mettere in evidenza gli artisti bolognesi dell’800. Ciò era successo, nelle passate edizioni, con Faccioli, De Maria, Fabbi e tanti altri. "Le 70 opere esposte – sottolinea Silvia Battistini, conservatrice delle Collezioni Comunale d’Arte di Bologna – sono un esempio della vitalità culturale di Masotti che, percorrendo la strada tipica dei nostri artisti bolognesi dagli studi al Collegio Venturoli, alle Esposizioni della Francesco Francia, dai Concorsi Curlandesi ai Premi Baruzzi, ha raggiunto un’armoniosa preparazione. I quadri provenienti da prestiti di enti pubblici e privati hanno permesso di studiare meglio l’artista; in particolare è stato provvidenziale l’apporto informativo artistico degli eredi di Masotti". "Infatti – spiega Sinigaglia – attraverso accurate ricerche archivistiche sono riuscita a trovare gli eredi che mi hanno aiutata a chiudere tanti tasselli informativi sulla sua vita, anche se già un valido percorso era stato fatto dalla studiosa Ilaria Chia. La mostra, divisa in 6 sezioni, percorre le tappe della sua esistenza non facile, dato il carattere fiero e umoralmente altalenante. Ciò è spiegato bene nel titolo della mostra".
"La partecipazione a molti concorsi e premi – continua Stancari – sono una testimonianza della sua preparazione come disegnatore e maestro del colore, elementi che per la prima volta vengono messi in evidenza". L’olio su tela Bandiera bianca del 1902 con gli scioperanti che alzano un bimbo vestito di bianco contro i carabinieri per chiedere la fine delle ostilità, racchiude un ventaglio di componenti che si ritrovano in tutta la pittura dell’Ottocento bolognese.
Uno sguardo particolare è rivolto ad alcune opere in mostra: La fattucchiera, il Ritratto di Isabella Masotti e La basilica di San Petronio, tutti soggetti diversi che comprovano la versatilità artistica di Masotti, che si esplicita anche nella pala d’altare La Crocefissione realizzata per gli archi di San Luca, ora nella chiesa di Santa Maria e San Domenico in via Mascarella e nell’Immacolata in San Paolo Maggiore, testimonianza di una certa padronanza anche nell’arte sacra.