BOLOGNA
Marta Evangelisti, riconfermata capogruppo di Fratelli d’Italia, e regina di preferenze alle ultime Regionali ha votato in Aula Maurizio Fabbri alla presidenza dell’Assemblea e si dice disponibile alla collaborazione. Poi, però, 'picchia' sia sulla questione dell’equilibrio di genere "non rispettato dal centrosinistra", dopo l’appoggio dem ad altri due uomini (Fabbri alla guida del consiglio regionale, Paolo Calvano come capogruppo), sia sul contenuto del discorso del neopresidente dell’assemblea "non imparziale, come dovrebbe essere l’intervento di una figura istituzionale".
Evangelisti, si aspettava una donna alla guida dell’assemblea?
"Noi abbiamo ricevuto l’indicazione di Fabbri stanotte (ieri notte, ndr) e la conferma questa mattina (ieri, ndr) che ci sarebbe stato un altro uomo, il terzo, nelle cariche apicali dopo de Pascale, ovviamente, e Colla. Ammetto che è stata una sorpresa. La rappresentanza di genere è importante, noi lo sappiamo bene che siamo rappresentati da una leader di partito donna, e qui, in questa sede, se ne è sempre parlato. Mi pare, invece, che la nuova legislatura questo aspetto l’abbia tradito, a margine mi pare di capire di valutazione politiche più importanti".
Fabbri, però, l’avete votato anche voi?
"Sì, per prassi. Ma se avessimo votato dopo il suo discorso, probabilmente non l’avremmo fatto".
Che cosa non le è piaciuto del discorso di Fabbri, molto incentrato sui diritti?
"Intanto, una piccola postilla, di metodo: il suo nome è stato presentato alle opposizioni all’ultimo momento, mentre di solito viene annunciato con un poco più di preavviso. Ma il tema che ci ha fatto avere qualche riserva su Fabbri è il contenuto del suo intervento che ci è parso molto più politico che istituzionale. Vorrei ricordare che il ruolo del presidente dell’assemblea legislativa dev’essere super partes ed esprimere terzietà".
Terzietà che non avete riscontrato?
"In alcuni tratti e passaggi, ripeto, il discorso di Fabbri è stato troppo politico. Penso ai riferimenti alle piazze (le parole di Fabbri hanno fatto riferimento ai "giovani che vengono visti come una minaccia, che si cerca di sminuire, ridicolizzare o ancor peggio punire quando scendono nelle nostre piazze per urlare la loro disperazione per ciò che li attende nel futuro", ndr), ma anche ai riferimenti storici e culturali: tutti aspetti che ci hanno lasciato un po’ perplessi. Alla fine, però, il presidente della Regione, Michele de Pascale, ha poi giustamente riportato l’assemblea alla dimensione nella quale deve essere, leggendo l’incipit dello Statuto dell’Emilia-Romagna, e quindi per fortuna ci siamo riposizionati...".
Sul fatto che Fabbri, ex sindaco di Castiglione dei Pepoli, venga dalla montagna, come lei, però, ha espresso parole di apprezzamento durante la prima seduta dell’assemblea legislativa...
"Veniamo dallo stesso territorio e per il ruolo svolto in montagna, come presidente dell’unione dell’Appennino bolognese, ci aspettiamo che valorizzi il ruolo della aree interne".
Rosalba Carbutti