MARIATERESA MASTROMARINO
Cronaca

Marta Cartabia a Bologna: “Cos’è la giustizia riparativa”

L'ex ministra in San Domenico per un convegno sul tema giuridico

Da sinistra, Marta Cartabia, Stefano Bruno e Michele Passione

Bologna, 29 novembre 2023 - "Rendere giustizia non è giustiziare il colpevole, ma fare giustizia alle vittime". Marta Cartabia, ex ministra della Giustizia nel governo Draghi, riempie la Sala Bolognini della Basilica di San Domenico, illustrando a giuristi, studenti e cittadini l'essenza della giustizia riparativa, che non è "un addolcimento del diritto penale o una grazia - spiega Cartabia -, ma il bisogno di guardare negli occhi la persona verso la quale si è commesso un fatto grave, prendersi la responsabilità di fronte all'altro".

Colonna su cui verte il convegno, introdotto dall'avvocato Stefano Bruno, fondatore dell'associazione diritto penale, economia e impresa, è lo strumento di giustizia riparativa, progetto libero e volontario, parallelo al processo penale, che dà la possibilità all'autore di reato, alla vittima o alla comunità coinvolta di intraprendere un percorso di "riparazione, ricucitura e ristabilimento delle relazioni, perché il reato, prima ancora di essere una violazione della legge, è una rottura di una relazione tra l'autore, le vittime e la comunità", sottolinea la presidente emerita della Corte costituzionale. Introdotta da Cartabia e in vigore dal 30 giugno di quest'anno, la giustizia riparativa è una novità giuridica e sociale, che intende " offrire una strada dove la giustizia penale tradizionale non può arrivare - aggiunge l'ex ministra -. Anche nei processi finiti con sentenze giuste e pene eseguite, la sentenza non finisce di appagare quel bisogno di giustizia che c’è tra le vittime e la società. Ed è questo che vuole fare la giustizia riparativa: un tentativo di provare a colmare quello scarto che sempre c’è tra un esito giudiziario, anche il più corretto, e il bisogno con cui il cittadino si rivolge alla giustizia, aspettando di ricevere sollievo". Appagamento che spesso non si raggiunge, implicando la richiesta di maggiore severità, "come se l'aggravamento della pena risolvesse il problema - tuona Cartabia -. La giustizia riparativa, di fronte a questa insoddisfazione, trova una strada diversa rispetto alle pene più severe".

Come funziona 

La giustizia degli incontri, che vede faccia a faccia vittima e carnefice, con l'intento di chiudere il capitolo del dolore, iniziando una nuova vita. Sembra utopia, invece sono incontri possibili. Ne sono l'esempio la figlia di Aldo Moro, Agnese, e Franco Bonisoli, ex brigatista del commando che rapì il presidente. Lo è Gemma Calabresi, vedova del commissario Luigi Calabresi ucciso nel 1972, che sul perdono degli assassini del marito ha scritto anche un libro. E lo sono le donne vittime di stupro, che guardano negli occhi chi le ha violentate. Storie che ci ricordano che siamo umani. "Siamo una società segnata drammaticamente da conflitti che non sappiamo gestire, che in un attimo possono diventare atti violenti - riflette Cartabia, sul palco insieme all'avvocato Michele Passione -. Non è un caso che nel nostro tempo siano scoppiate due guerre. Viviamo in una società ad alto tasso di conflittualità, nel privato, nelle relazioni delle nostre comunità e a livello pubblico. Proprio per questo non faremo mai a meno del diritto penale. Allora, forse, davvero abbiamo bisogno di altro. Ed è questo il tipo di giustizia che cercavo dal primo giorno di università: senza negare la capacità di male dentro l’essere umano, dice che un’altra storia può iniziare".