Bologna, 29 settembre 2023 – Anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha incontrato i lavoratori di Crevalcore della Marelli, dopo che ieri l’azienda ha detto che avrebbe proseguito l’azione di chiusura dello stabilimento. “Siamo con voi nella richiesta che venga ritirata la chiusura dello stabilimento Marelli di Crevalcore”, ha detto Schlein ai lavoratori. “Va salvaguardato questo sito produttivo in questo territorio, perché vuol dire anche salvare le competenze e i saperi che voi avete e che sono fondamentali per una politica industriale che troppo a lungo è mancata in questo Paese e che dobbiamo costruire”. Ieri tra l’altro i lavoratori sono stati in presidio davanti alla sede della Regione Emilia Romagna, dove era in corso un tavolo di lavoro, per protestare contro la chiusura.
L’appello al governo
“Non ci sono scuse – ha aggiunto la segretaria – ci sono le risorse del Pnrr che vanno in questa direzione e ci sono anche altre risorse importanti”. E si rivolge “anche al governo: ci sono 6 miliardi sull'automotive che il governo precedente aveva già messo a disposizione. E bisogna decidere come farlo. La risposta viene da Crevalcore, viene dalla vostra lotta quotidiana. Quelle risorse vanno messe a supporto di questa filiera. Una filiera che adesso non ha un problema di produzione, quindi si tratta di una scelta politica da parte della proprietà che guarda esclusivamente al margine di profitto ed è inaccettabile che avvenga sulla pelle di 229 lavoratori”. “Su questo bisogna alzare la voce – ha concluso Schlein – e avere il coraggio di guardare indietro: se siamo arrivati qui evidentemente sono mancati gli investimenti che servivano, adesso non è troppo tardi per farlo”.
Al governo si appella anche Bonaccini che si dice "molto preoccupato. Ieri la Marelli ha annunciato 300 licenziamenti, è del tutto irresponsabile. Vorrei fare un appello: spero che il Governo faccia sentire la propria voce", ha detto il governatore, ospite di Skytg24. "È evidente che siamo di fronte a problemi seri per questo Governo: cadono gli assi che hanno fatto vincere Giorgia Meloni", ha aggiunto. Questo esecutivo, ha chiosato poi Bonaccini, "non ha alcuna politica industriale all'orizzonte".
Cgil e Fiom contro Calenda
In mattinata è arrivato poi l’annuncio che domani visiterà lo stabilimento anche Carlo Calenda, ma il leader di Azione “non è un ospite gradito al presidio permanente ai cancelli della Marelli di Crevalcore”, ha fatto sapere la Cgil, con una nota firmata dai segretari regionali e provinciali, insieme a quelli della Fiom. Fiom e Cgil non hanno gradito le parole del leader di Azione, secondo il quale il segretario Cgil Maurizio Landini non avrebbe preso una posizione ferma sulla vertenza Marelli per non andare contro l'editore di 'Repubblica'. "Riteniamo le affermazioni di Carlo Calenda, contenute in un video pubblicato sui social in riferimento alla vertenza Marelli, gravissime e offensive non solo per la Fiom e la Cgil, ma anche per tutte le lavoratrici e i lavoratori", scrivono Massimo Bussandri, segretario della Cgil dell'Emilia-Romagna, Samule Lodi, segretario generale Fiom Emilia-Romagna Michele Bulgarelli, segretario della Cgil di Bologna, Simone Selmi, segretario Fiom Bologna. "In un momento così delicato in cui la vita, il lavoro, l'occupazione sono a rischio leggere di un esponente politico che al posto di difendere i lavoratori specula per un minuto di celebrità rende poco onorevole il ruolo di deputato della Repubblica", è l'affondo dei sindacalisti.
"Non ho offeso i lavoratori – controbatte su x Calenda –. Ho criticato Landini e la sua compiacenza verso gli azionisti della Fiat e di Repubblica rispetto alla de industrializzazione del settore automotive. Landini non è i lavoratori. Pronto a fare un confronto dove e quando vuole. Ricordo alla Cgil che ho chiesto di bloccare la vendita della Magneti Marelli con la golden Power. Governo Conte. Non mi ricordo analoghe posizioni della Cgil. Andrò a Crevalcore. Accetterò eventuali contestazioni e spiegherò quello che intendiamo fare in Parlamento per difendere i lavoratori di Magneti Marelli. Fine”.